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  • Chievomania: derby da mille e una notte

    Chievomania: derby da mille e una notte

    • Federico Vaccari
    Mai Natale poteva essere così dolce per il Chievo di Maran. Fa un certo effetto pensare come a distanza di soli due mesi, dalla sconfitta di misura a Palermo, la squadra abbia costruito il proprio fortino fatto di 12 punti in 8 giornate (media Europa). Una ciliegina sulla torta, anzi sul pandorino dorato, la rete rompighiaccio di Paloschi a pochi minuti dalla fine nel derby col Verona, quando anche un punto sarebbe bastato a rendere positivo questo primo scorcio di campionato. Eccola lì la classifica, è bello leggerne la difficoltà e gli ostacoli superati dall’inizio di campionato oscuro e ombroso, poco decifrabile del Chievo. Inoltre, il ritorno al gol dell’attaccante bresciano, che non segna mai reti banali e spesso decisive, era quello che serviva anche per sbloccare un parterre offensivo che stentava spesso in continuità. Anche se fin qui le reti sono rimaste sempre decisive, per tutti. E poi pian piano si stanno sbloccando tutti, con l’Inter aveva fatto molto bene anche Meggiorini che già era riuscito ad imprimere la porta avversaria, e chissà che non possa arrivare anche per Maxi Lopez il viatico e la gioia del gol che manca da quella decisiva di Napoli. Ma è giusto rilevare quanto di buono è stato rilevato fin qui. Proprio contro l’Inter Paloschi era stato autore di due grossi opportunità mal sfruttate che forse avrebbe annullato ogni pallida sicurezza dei nerazzurri.

    Col Verona, infine, è stato preponderante Paloschi, affidato giocoliere che ha vinto la sfida contro Toni. Ma roccioso e decisivo è stato tutto il centrocampo del Chievo, più affidabile di quello messo in mostra dal Verona, e che non si è lasciato intimorire dalla voglia di vincere di Hallfredsson e compagni. Temperamento equilibrato che è servito a mantenere saldo punteggio e prestazione. Sempre puntuali, mai deconcentrati gli uomini di Maran. Decisiva nella vittoria anche la fase difensiva e la sorpresa numero uno dei nuovi arrivati, ovvero quel Zukanovic che è diventato di giornata in giornata imprescindibile. Con l’Inter non c’era, e la sua assenza si è sentita. Col Verona è stato prezioso come non mai nel pescare Paloschi, seppur di un niente al di là della linea che limita il fuorigioco, puntuale nel gol, spietato nel ostentare nel derby del pandoro. Ma Zukanovic rimane l’immagine più netta del buon momento che tutto il Chievo sta vivendo, una immagine che si è schiarita grazie ad un lavoro rigenerativo del tecnico trentino.

    Insomma, se qualcuno ha pensato che il Chievo dopo l’Inter si fosse seduto guardandosi indietro e accontentandosi di quello che già sufficientemente si era procurato tra novembre e dicembre si sbagliava di grosso. Contro il Verona la squadra, con un atteggiamento remissivo ma mai rinunciatario, ha saputo dosare le forze, annullando il carattere estroverso del Verona, colpendo a freddo nel momento più delicato della partita. Riuscendo nel “miracolo” di tirarsi su da una situazione molto difficile.

    Eppure, finalmente, il Chievo sta dimostrando semplicemente e concretamente la reale potenzialità di un gruppo che quest’estate avevamo già considerato molto buono e di sicuro valore. Con qualche piccola accortezza (chissà se tra uscita ed entrata succederà qualche operazione) la squadra potrà del tutto essere completa.

    Certo è che vincere un derby ti cambia un’intera stagione, una stagione nel segno di Maran. Chi l’avrebbe detto due mesi fa, Buon Natale a tutti.
     

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