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  • Chievomania: rivoluzione Maran e il nuovo Bottagisio
Chievomania: rivoluzione Maran e il nuovo Bottagisio

Chievomania: rivoluzione Maran e il nuovo Bottagisio

  • Federico Vaccari
Il Chievo torna da dove tutto ebbe inizio più di quarant’anni fa. Porte aperte a quello che diverrà il nuovo centro sportivo d’eccellenza situato nel cuore di Chievo, il Bottagisio. Da padre in figlio, il comune denominatore per la famiglia Campedelli rimarrà sempre il caro e vecchio Bottagisio. Ricostruito, rimodellato, dando vita in un solo anno a quello che sarà la nuova struttura sportiva d'élite del Chievo. In mezzo tante altre storie, passioni e desideri che si rintrecciano per un momento in quello che è stato e sarà il futuro di una delle prime favole calcistiche italiane. Una frazione di provincia tra le regine d’Italia, modello d’oltre alpe grazie ad organizzazione, spirito di squadra eccellente e cultura sportiva. La presentazione del nuovo Centro, ricostruito fedele all’originale e in cui sorgono anche le attività di Canoa e Scherma, oltre ad essere programmato anche per tutte le attività del settore giovanile ha avuto un investimento totale di 6, 5 milioni di euro. Un centro che permetterà alla società di crescere sotto l’aspetto della qualità e del vigore sportivo.

E chissà se Campedelli si sarebbe aspettato che a distanza di un anno gli interpreti del nuovo Chievo 2.0 avessero avuto i connotati che oggi stiamo vedendo. La scommessa Maran di giorno in giorno sta diventando sempre più una certezza evidente e i risultati stanno già alla portata di tutti. Basta solo analizzare il modo in cui la squadra ha avuto un’esponenziale crescita di rendimento ma anche di minutaggi conservati in campo.

Già citato il protagonista della tredicesima giornata di campionato, Albano Bizzarri. Con Corini nemmeno un minuto disputato, mentre sono già 4 le gare consecutive che il portiere gialloblù disputa da titolare con il nuovo tecnico Maran. A discapito dell’emergente Bardi, tra gli intoccabili di Corini.

Crescita di rendimento anche per il centrale Gamberini, in recupero per la verità già con Corini, ma non così determinante come quello visto all’opera in coppia con Dainelli in queste ultime giornate. Con lui, anche la sorpresa Zukanovic sta dimostrando con grande continuità tutto il suo valore tecnico, anche da esterno di difesa.

A centrocampo, invece, Corini non sembrava ancora aver trovato il bandolo della matassa. La continuità di Izco e Radovanovic, unità alla versalità tattica dei vari Birsa, Hetemaj e Cofie, dovrebbero dare ampie garanzie da qui al termine del campionato. Aspettando magari di capire se per Mangani le scommesse di rivederlo in campo siano ancora risicate. Lo stesso francese sembrava fosse il prescelto per sostituire l’ingombrante figura di Rigoni.

Sulla trequarti, citato Birsa, Meggiorini e Paloschi continuano ad essere imprescindibili. Crescita anche dal punto di vista del minutaggio per Schelotto. Timido approccio per Bellomo, ancora ai margini, ma rimane un giovane dalle grandi prospettive su cui varrà la pena investire un po' di tempo.

Rinato Pellissier, che con Corini non aveva ancora avuto la possibilità di giocare con continuità, un altro su cui ci sarà da scommettere ancora qualcosa rimane Maxi Lopez. Partito bene con Corini, gli manca probabilmente la facilità di trovare la porta oltre a quella fiducia che proprio a Catania ebbe modo di trovare.

Una squadra rivoluzionata con alcune semplici mosse da Maran, rilanciata nelle ultime giornate dopo il terribile avvio di campionato. Una fiducia che cresce e che crescerà sotto una luna nuova. Ma intanto sullo sfondo si sorregge una realtà strutturale che si solidifica e si rinstaura ogni giorno sempre più.

La favola continua a brillare.
 

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