Chievomania: la strada sbagliata
Impressioni, certo. Ma quello di oggi non sembra essere il Chievo di Corini di ieri. Quello, per intendersi, che si è salvato. Brillantemente. Magari senza entusiasmare. Ma era troppo importante restare in serie A. Impressioni. Genio è tornato ed ha trasformato pietra in oro. Tre partite, tre vittorie. Il derby vinto all'ultimo respiro. Tutto perfetto. Poi, però, qualcosa si è inceppato. Ed il Chievo è tornato a perdere. E a non convincere.
Sconfitte in serie. Fuori pure dalla Coppa Italia. Difficoltà cronica a segnare. Pure a costruire. Manovra compassata, squadra prevedibile, il fondo della classifica che torna a riavvicinarsi. Impressioni. Il Chievo pare aver imboccato la strada sbagliata. Pare. Dal tunnel era riuscito grazie a colpi di Genio. Nel tunnel sembra esserci tornato. Non entusiasma. Appare prevedibile. Il mercato non ha ancora detto nulla.
E proprio di mercato vale la pena parlare. Tanti acquisti ad inizio stagione. Ma chi li ha visti? Poco, o quasi niente. Nomi? Ardemagni, Kupisz, Pamic, Calello (complice pure un infortunio) Claiton, Bernardini, Acosty, Improta. C'è chi va, chi andrà, chi è già andato. Chi proprio non si è visto. Il 3-5-2, poi, sembra essere modulo che non premia. Non almeno adesso. Non fino in fondo. Il mercato porterà qualcosa? Serve un attaccante da gol. Serve un centrocampista di brio. Dietro si balla, ma non troppo. Serve muoversi. Prima che diventi impossibile tornare indietro dalla strada sbagliata.
