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  • Chievomania:| Quella rabbia necessaria

    Chievomania:| Quella rabbia necessaria

    Una lezione dura. Probabilmente doveva essere così. La partita di Cagliari, anzi, la sconfitta di Cagliari consegnata ormai agli archivi, rappresenta tutto quello che il Chievo non deve fare in questo campionato. Una sorta di riassunto perfetto del 'Chievo che non deve essere'. La società, giustamente, ha voltato subito pagina. Non ci sono stati processi. Non ce n'era bisogno. Pioli, però, ha lavorato in prospettiva futura su aspetti fondamentali del progetto Chievo.

    Di fatto, una battuta d'arresto così pesante potrà servire da qui alla fine del campionato. La testa è volata subito alla sfida con il Milan. Pioli ha fatto tesoro di nuove convinzioni. Il segreto del (rinnovato) successo del Chievo sta tutto in tre parole: corsa, intensità, rabbia. Poi, certo, viene la tattica. Ma appena Pellissier e compagni abbassano il livello di attenzione, la vita si fa dura, molto dura. Pioli ha dato un'impronta di gioco importante alla squadra e ha ammesso: 'Perdiamo il senso del nostro gioco quando l'approccio alla gara è molle. Sbagliare ci è vietato'.

    Sognare resta lecito. Anche perché la posizione di classifica continua ad essere buona. E a proposito, l'allenatore legato da un contratto annuale al Chievo (con opzione per quello successivo che il club può esercitare sul tecnico) ha ammesso 'fuori onda' di essere 'pronto a rinnovare in qualsiasi momento. Prima, però, la salvezza. E poi la società fare le valutazioni del caso. Siamo professionisti, va così…'.

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