Si può dare di più, perché è dentro di noi. Si può osare di più, senza essere eroi. Canta Chievo, canta. Che forse ti passa il tedio. Magari non svelato del tutto. Ma strisciante. L'impressione, infatti, è che la squadra di Pioli nelle ultime partite di campionato abbia viaggiato con il freno a mano tirato. Condizione mentale? Approccio sbagliato? Atteggiamento troppo rinunciatario?

Va fatta una premessa a corredo del ragionamento. I 15 punti in classifica autorizzano a sorridere. La salvezza sembra essere largamente alla portata di questa squadra. Ma proprio questo è il punto: siamo sicuri che il Chievo nel tentativo (saggio e comprensibile) di mantenere il self control, non stia buttando al vento l'occasione di correre ad ali spiegate verso l'Empireo?

Il mercato ha regalato colpi importanti. L'assetto di gioco è collaudato. La scelta del 'mordi e fuggi' spesso in passato ha regalato risultati gratificanti. Eppure ultimamente il Chievo sembra badare troppo al sodo. Un punto di qua, e uno di là. Fare legna serve a preparare un futuro migliore. Ma un Chievo (vedi gare con Fiorentina, Bari e in passato Cagliari e Brescia) troppo ragionatore, rischia di perdere la sua naturale essenza. Non sbarazzina. Ma comunque votata all'agonismo acceso e mai esasperato.

C'è chi dice a Verona: 15 punti? Potevano essere molti di più. Critica forse troppo forte. Tenendo conto anche dei tre rigori tre non concessi alla truppa di Pioli. l'impressione, tuttavia, resta sempre quella: si può dare di più. Perché è dentro di noi.