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  • Chivu: |'Critiche ingiuste dalla mia Nazionale'

    Chivu: |'Critiche ingiuste dalla mia Nazionale'

    Cristian Chivu ha da poco rinnovato il contratto con l'Inter. Il giocatore non gioca più con la nazionale rumena e a un portale rumeno ha sfogato la sua rabbia per il trattamento ricevuto. FcInterNews.it ha riportato l'intervista del difensore nerazzurro:

    "Hanno detto cose che mi hanno dato fastidio e sono stato direttamente accusato di mancanza di professionalità. Non dissi nulla per molto tempo, ho accettato e cercato di capire certe situazioni. Sono un tipo di ragazzo che ama lavorare, ma forse il mio silenzio è stato interpretato come l'atteggiamento di un perdente. Di cosa mi accusavano? Di salvaguardare la mia salute per i soldi che mi dava l'Inter senza rischiare in Nazionale. Ma ci si dimentica che ho giocato un Europeo con una spalla lussata".

    Il rumeno ricorda anche un aneddoto risalente alla notte magica di Madrid : "Dopo aver vinto la Champions League nel maggio 2010 di sabato, ho accettato la convocazione di lunedì, anche se Razvan mi ha consigliato di rimanere a riposo un paio di giorni. Ho detto "no" perché era irrispettoso dei colleghi per avere le preferenze del programma. Io non sono una grande star".

    Christian Chivu ha il dente avvelenato: "Subii un infortunio con la Fiorentina prima della convocazione. Mi sono state consigliate sei settimane di riposo. Piţurcă conosceva la mia situazione, e io ho recuperato in dieci giorni! Quando, per caso, ho potuto raggiungere la squadra subito dopo la Nazionale mi sono state rivolte critiche ingiuste: "Guardate l'Inter, il denaro può giocare".

    "Se ho preso tempo prima di annunciare il ritiro? Sì. Subito dopo la sconfitta in Bosnia nel mese di marzo, ho comunicato che danno Razvan. Ho chiesto di non dire nulla. Abbiamo parlato dopo pochi giorni e Mircea Sandu aveva capito i miei argomenti. Lucescu circa cinque volte è venuto a Milano per convincermi a tornare, ma ormai era troppo tardi. Per dieci anni ho sempre partecipato a tutto, ho accumulato uno stress enorme e non sono un metronomo. Non sono come Zanetti, che viene da un altro pianeta!"

    “Ammetto che mi manca la squadra nazionale, l’ego e l’onore che si hanno mentre si ascolta l’inno. E’ una sensazione che non è del tutto sbiadita e in me vive il desiderio di rivestire la maglia della nazionale. Prima di lasciare l’italia, ho parlato con il ct Piturca e ci siamo lasciati dicendoci che ci saremo incontrati. Mi sento bene fisicamente, mentalmente e clinicamente. Vedremo cosa può succedere, ma prendere il posto in solo dieci partite di giovani come Chiriches o Bourceanu sembra assurdo. Mi è piaciuto come abbiamo giocato contro Grecia, Svizzera e metà gara con l’Uruguay ma abbiamo bisogno di un’identità. Al momento dire di no, ma sarebbe un “no” con dei puntini di sospensione. Mai dire mai”.

     

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