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  • CLAMOROSO Salta l'accordo fra l'Inter e i cinesi? Niente stadio nuovo per Moratti

    CLAMOROSO Salta l'accordo fra l'Inter e i cinesi? Niente stadio nuovo per Moratti

    Burocrazia tra i cinesi e l'Inter: l'accordo rischia di saltare. La vendita del 15% del club è in stand-by: gli asiatici non hanno ancora ottenuto le cinque autorizzazioni necessarie all'esecuzione del contratto e ora nutrono dubbi sull'operazione. Ma ci sarebbe una firma vincolante. 

    L'accordo Cina-Inter si tinge sempre più di giallo. No, non è una battuta. Purtroppo per Massimo Moratti e per i tifosi nerazzurri che speravano nell'ingresso di nuovi capitali in società, si fa sempre più difficile l'ingresso dei nuovi soci asiatici nel club. A diffondere la notizia è l'agenzia Radiocor, secondo la quale "l'operazione è ormai incagliata tra problemi burocratici e complesse modalità d'esecuzione". Così, nonostante i contatti tra le parti proseguano con frequenza, c'è il rischio reale che la vendita del 15% del club nerazzurro (per circa 55 milioni) si areni definitivamente.
     
    Il contratto — Il comunicato diramato con entusiasmo dall'Inter risale al 1° agosto: "L'Internazionale Holding S.r.l. comunica di aver raggiunto in data odierna un accordo che prevede l'ingresso di un gruppo di investitori cinesi nel capitale di F.C. Internazionale S.p.A. La famiglia Moratti continuerà a mantenere il controllo della società, mentre il gruppo di investitori cinesi sarà il secondo più grande azionista. Contestualmente China Railway 15th Bureau Group Co., Ltd., controllata da China Railway Construction Corporation, e F.C. Internazionale S.p.A. hanno avviato una collaborazione per la costruzione di un nuovo stadio di proprietà entro il 2017." Due giorni dopo arrivò la parziale smentita del gruppo cinese: "Nessun acquisto di azioni". La trattativa, però, è continuata. E a settembre Moratti aveva garantito: "Le condizioni burocratiche non sono facili, ma chiuderemo entro l'anno". L'obiettivo era firmare il closing entro l'assemblea di fine ottobre, con il contestuale ingresso nel cda interista di tre rappresentanti dei cinesi, ma gli ostacoli sorti avevano causato un primo slittamento.
     
    I problemi — Nelle ultime settimane, sul fronte cinese - dove sono necessarie cinque autorizzazioni (ministero del Commercio, Ufficio Cambi, National Development and Reform Commission, Sasac e Consob locale) per l'operazione - le perplessità si sono moltiplicate sia sull'investimento in sé, che implicherebbe una copertura delle perdite con cadenza annuale, sia sull'iter burocratico per il nuovo stadio nerazzurro, che verrebbe costruito dalla stessa Crcc. Anzi, a Pechino, c'è addirittura chi commenta l'intera vicenda definendola un equivoco destinato a chiarirsi nei prossimi mesi. Intanto, al proposito, fonti vicine all'Inter sono molto chiare: "La trattativa è già stata fatta e messa nero su bianco in un contratto vincolante, tuttora valido e firmato lo scorso agosto". La parte complicata dell'operazione, aggiungono le stesse fonti, è l'esecuzione e per questo si stanno cercando modalità coerenti con le norme cinesi e le esigenze del club. 

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