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  • CLAMOROSO Se Cagliari-Samp è a porte chiuse, i rossoblù non giocano!
CLAMOROSO Se Cagliari-Samp è a porte chiuse, i rossoblù non giocano!

CLAMOROSO Se Cagliari-Samp è a porte chiuse, i rossoblù non giocano!

Neanche domenica prossima il Cagliari potrà giocare davanti al suo pubblico: non è stata infatti accolta la richiesta di autorizzazione all'utilizzo dello stadio di Is Arenas per l'incontro tra i rossoblù e la Sampdoria. Lo rende noto il Comune di Quartu Sant'Elena che, nel formulare il diniego, ha richiamato il verbale del 25 febbraio della Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, nel quale veniva espresso parere di non conformità dell'impianto al decreto ministeriale 18/03/1996 con l'archiviazione della relativa pratica. Il Comune in una nota sottolinea che "nulla è cambiato rispetto a quanto già evidenziato nel verbale n. 4 del 25 febbraio scorso".
 
 
Is Arenas, il Comune di Quartu dice no ai tifosi. L'ira del Cagliari: questa volta non giochiamo.
 
Il Comune di Quartu ha negato al Cagliari calcio il via libera all'apertura dello stadio per la partita casalinga Cagliari-Sampdoria, in calendario per domenica prossima, alle 15. Se i rossoblù dovessero essere costretti a giocare a porte chiuse, calciatori, dirigenti e accompagnatori della squadra potrebbero assumere iniziative clamorose. Pare stiano valutando l'ipotesi di non scendere in campo.
 
Si annuncia un'altra settimana di passione per il Cagliari e i suoi tifosi. Il Comune di Quartu ha dato risposta negativa alla richiesta del Cagliari Calcio di utilizzo dello stadio di Is Arenas per la partita di domenica prossima contro la Sampdoria. L'Amministrazione, dopo aver consultato l'ufficio legale e i tecnici, ha ribadito il suo diniego così come era accaduto per la precedente gara casalinga. Le motivazioni saranno ufficializzate nel primo pomeriggio. Probabile la presentazione a questo punto di una domanda bis da parte della società rossoblù per avere almeno la disponibilità dell'impianto a porte chiuse in attesa magari delle risposte di Lega e Figc contattati in queste ore dai vertici della società rossoblù. Nel precedente con i granata il Comune di Quartu, in seconda battuta, aveva infatti dato il via libera alla gara, ma soltanto a porte chiuse. 
 
Nella sede di viale La Playa nessuno conferma ma pare che giocatori, dirigenti e accompagnatori siano addirittura disposti a iniziative clamorose qualora dovesse essere confermata la chiusura dello stadio: la squadra potrebbe non scendere in campo oppure in sua vece potrebbe presentarsi la formazione della Primavera
 
Intanto il direttore generale della squadra rossoblù è volato a Milano per incontrare i vertici della Lega Serie A ed alcuni esponenti della Figc. "La questione Is Arenas - precisano dalla sede della società rossoblù - non riguarda solo il Cagliari o la Sardegna ma tutto il calcio italiano. La richiesta è che se ne facciano carico le istituzioni politiche e sportive del nostro Paese". 
 
Un desiderio che è fatto proprio anche dalle rare voci che hanno provato a interessarsi della questione fuori dall'Isola: "Questa è la settimana-chiave - scrive il giornalista sportivo Ivan Zazzaroni su Twitter - volete scommettere con me che il caso Is Arenas diventa un problema (del calcio) nazionale e non solo sardo?"
 
E sul fatto che l'interessamento della politica e in particolare del ministero dell'Interno non possa più venir meno, insiste anche il deputato Pdl Mauro Pili che, da giorni, propone un confronto tra le condizioni dello stadio Dall'Ara di Bologna - sul cui terreno il Cagliari è stato battuto per 3-0 - e quelle del nuovo impianto di Is Arenas: "Forse non è chiaro: il ministro dell'Interno, prima di fare il ministro era commissario prefettizio al Comune di Bologna. Ha firmato ordinanze su ordinanze per autorizzare quello stadio diroccato - accusa - oggi in Sardegna, un prefetto di Stato, subalterno del ministro, impedisce l'apertura del nuovo stadio di Is Arenas con argomentazioni puerili e davvero ridicole rispetto alle condizioni degli altri stadi italiani". 
 
Poi ancora: "Entro domani la Lega Calcio chiede la sede per la partita in casa con la Sampdoria. Se qualcuno del Comune non firma ( io resto disponibile a farlo, anche dopo le elezioni!), se il ministro resta a guardare, al Cagliari sarà assegnato uno stadio fuori dalla Sardegna. La squadra non andrà a giocare fuori, giustamente. Il campionato sarà truccato. Lo Stato sarà responsabile, ma non solo. E' una giornata decisiva. Per quanto mi riguarda farò tutto quello che è possibile. E' ora di reagire. E' ora di fare l'appello". 

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