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  • Collovati a CM: 'Balotelli non è un leader. Napoli, più personalità a centrocampo'

    Collovati a CM: 'Balotelli non è un leader. Napoli, più personalità a centrocampo'

    • Giovanni Scotto
    Una disfatta totale quella dell’Italia ai Mondiali. Il torneo brasiliano è ormai archiviato, eppure non c’è un nuovo commissario tecnico, e nemmeno il vertice della Federazione. Le vittorie del 2006 e del 1982 sembrano lontanissime, eppure la Nazionale ha perso la bussola negli ultimi due anni, dopo la finale dell’Europeo nel 2010. Chi aveva vissuto un Mondiale molto diverso è Fulvio Collovati, trionfatore nel 1982 e oggi opinionista. Calciomercato.com ha parlato con lui dell’Italia, ma anche del Napoli, visto che Collovati ha seguito con attenzione la squadra di Benitez per tutta la scorsa stagione.

    In casa Napoli si guarda con una certa preoccupazione al centrocampo, soprattutto dopo che sono sfumati un paio di nomi, tipo Gonalons e Mascherano.
    "Il centrocampo del Napoli deve acquistare personalità, ma non vorrei che si cercassero troppe aspettative in un solo calciatore. Vedi Mascherano, che di certo non è Maradona e non poteva risolvere i problemi del Napoli"

    Quella di un tempo, invece, era una Nazionale ricca di uomini…
    "Si contestano sempre le convocazioni, perché i 23 non vanno mai bene a nessuno. Poi però tutti fanno il tifo, ma entrano in gioco altri fattori, come le polemiche e le ansie. Era importante passare il turno, almeno quello".

    I vari Oriali, Maldini e Baresi hanno fatto la storia. Come mai mancano delle consulenze come le vostre?
    "C’è chi, ad esempio, si occupa di altro. Come me. Ho scelto di uscire dal mondo del calcio dopo che ho smesso di giocare. Baresi è una bandiera del Milan e lavora nella squadra rossonera. Anche Maldini lo meriterebbe. Chissà, magari qualche potere forte non vuole che certi personaggi carismatici facciano parte delle società".

    Quali i leader della tua Italia?
    "Della Nazionale di cui ho fatto parte io non c’era un leader particolare. In primis tutti quelli che giocavano nella Juventus, a partire da Zoff. Ma erano leader anche gli altri, come Bruno Conti. Hanno lasciato tutti un marchio ben preciso".

    E i leader di adesso?
    "La spina dorsale. Buffon, De Rossi e Pirlo. Credo siano loro. Balotelli non è assolutamente un leader"

    Come vedi il futuro di Insigne?
    "È stato una sorpresa vederlo al Mondiale. Lui però era un punto fermo delle convocazioni di Prandelli. Giocatori come Cerci, Immobile e lui stesso potevano fare di più. L’Italia ha bisogno di novità"

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