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  • Napoli l'anti-Juve, Inter e Milan su la testa, Klose merita 10 per l'onestà

    Napoli l'anti-Juve, Inter e Milan su la testa, Klose merita 10 per l'onestà

    Come un uragano, Cavani disintegra la Lazio e aggancia la Juve: grazie alla tripletta dell'uruguaiano, il Napoli raggiunge in testa i campioni d'Italia. L'Effetto Fiorentina scatena un terremoto in classifica dopo un turno infrasettimanale in cui le milanesi rialzano la testa.  Conte, intanto, già prepara la sfida a Zeman, sabato a Torino e Montella si gode gli elogi per avere frenato la corsa della capolista,  salita comunque a 44 partite senza sconfitte in campionato 

    In copertina c'è il grande ritorno dei partenopei. Mazzarri aveva tirato loro il collo in seguito al fortunoso pareggio di Catania dove, in superiorità numerica per 88 minuti, avevano pure rischiato di perdere. La strigliata è servita: una Lazio arruffona e sconclusionata è stata demolita dal micidiale un, due, tre di Cavani la cui media di realizzazione è spaventosa: 72 gol in 101 gare con gli azzurri. Un eccesso di cupidigia gli ha impedito di fare poker, calciando malissimo il rigore procurato da Insigne. Poco male.

    Onore a Klose per avere confessato all'arbitro di avere segnato con la mano: un gesto di grande sportività, degno del fuoriclasse tedesco che conferma come un alro calcio sia possibile. Miro merita gli applausi di tutti. 

    Sembrava tornata a volare la Roma, pronta a piombare al terzo posto grazie ai tre punti a tavolino scaturiti dalla follia di Cellino e ai tre inizialmente firmati da Francesco Totti. Oggi il Capitano compie 36 anni e li festeggia in qualità di terzo miglior marcatore di tutti i tempi (216 gol). Ma Stekelenburg gli ha rovinato la festa con la papera che ha favorito il pareggio di Munari.

    Le milanesi hanno vinto entrambe. Sono ancora convalescenti, però El Shaarawy e Cassano le fanno sentire meglio. Con Allegri in tribuna e Tassotti in panchina, il MIlan ha infranto il tabù di San Siro e ha piegato il povero Cagliari che ha fatto ciò che ha potuto, ma non poteva non risentire di queste settimane senza stadio e senza pace. L'Inter dovrebbe giocare sempre in trasferta: 5 partite, 5 vittorie, 12 gol segnati, nessuno subito. Pereira ha colpito in fuorigioco, Cassano (300 partite) ha chiuso il conto. Se Stramaccioni infrange il tabù San Siro, anche facendo il provinciale, tutti dovranno fare i conti con i nerazzurri.

    Grazie alla vittoria sull'Atalanta, il Catania piomba nei quartieri alti.  Non l'ha seguito il Parma, a Marassi era passato in vantaggio con Lucarelli, ma raggiunto su rigore da Borriello, dopo che lo stesso aveva calciato sul palo il primo penalty accordato ai rossoblù. Emiliani furibondi con l'arbitro Guida, così come i debuttate Irati, a catania è stato un disastro: non ha visto un pugno di Bergessio a Lucchini, fallo a prova tv; ha negato un rigore evidente sul medesimo Lucchini; ha ignorato un calcione di Marchese a Schelotto.  Sfortunatissimo il Toro: 2 traverse (Basha e Sansone) e 1 palo (Santana) gli hanno negato il successo sull'Udinese. Ma c'è un presunto gol fantasma negato ai friulani che così avrebbero potuto vincere, anche se le immagini tv non sono chiare.

    Sul fondo, intanto, la lotta è già senza esclusione di colpi. Il primo gol di Weiss in serie A ha regalato al Pescara la prima vittoria stagionale, affossando ulteriormente il Palermo. Per Gasperini, due partite e due sconfitte in extremis, prima a Bergamo e poi in Abruzzo. Zamparini, intanto, dopo Sannino, ha silurato anche Perinetti, ingaggiando Lo Monaco, ex Genoa e, soprattutto, ex Catania. Confermando che il primo problema del Palermo è il suo irriconoscibile presidente. Se stasera il Siena batte il Bologna, lascia i siciliani all'ultimo posto. E Gasperini può già cominciare a tremare.

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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