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  • Community Shield, Chelsea-Arsenal 0-1 MATCH ANALYSIS: le 5 chiavi tattiche

    Community Shield, Chelsea-Arsenal 0-1 MATCH ANALYSIS: le 5 chiavi tattiche

    • Giovanni Armanini
    Esattamente come un anno fa l’Arsenal inizia aggiudicandosi la Community Shield battendo il Chelsea vincitore della Premier League, così come fece lo scorso con i campioni in carica del Manchester City. Partita godibile e dall’alto contenuto tecnico tattico tra due squadre - e due allenatori - che ci tenevano a fare bella figura ed hanno mostrato il meglio che possono in questo momento. Una vittoria che non fa primavera, per l’Arsenal, abituato a partenze illusorie. Anche se quest’anno la scelta di giocatori esperti come Cech potrebbe essere la scelta giusta per togliersi soddisfazioni anche in Premier. Per il Chelsea cantiere aperto, soprattutto a sinistra. Ma vediamo come è andata nel match analysis in cinque punti.

    TATTICISMO E MOTIVAZIONI - Wenger e Mourinho si odiano e non vogliono certo perdere uno di fronte all’altro. Per questo la partita risulta per lunghi tratti bloccata. Servono 20’ per vedere il primo tiro e il Chelsea viene fermato non riuscendo nel primo tempo a centrare mai lo specchio della porta. Ripresa più sciolta anche se il Chelsea complessivamente soffre molto l’assenza di Diego Costa che di fatto ne snatura l’essenza del gioco offensivo caricando di palloni e passaggi tutti i compagni impegnati nella fase offensiva dalla trequarti in su. Il dato: 118 passaggi in più del Chelsea rispetto all’Arsenal e 101 palloni toccati in più. Un gioco non da Mourinho.

    CAMALEONTICO MOURINHO - Il tecnico portoghese parte con il 4-2-3-1 ma capisce che senza riferimento offensivo (Diego Costa ai box, Falcao in panchina) il lavoro di Remy che parte centrale e tende ad allargarsi a sinistra risulta inutile. Passa dal 25’ al 4-3-3 spostando Willian a sinistra e alzando Ramires a destra: ottiene due buone iniziative di quest’ultimo (pericoloso pur senza centrare la porta) prima che gli avversari prendano le misure. Il dato: Chelsea tiri dentro 2/14 (14%), Arsenal tiri dentro 5/12 (42%).
     

    CORSIA SINISTRA DA RIVEDERE - Azpilicueta perde Chamberlain in occasione del primo gol e in generale è poco protetto. Hazard si sacrfica (al 34’ lo si vede ripiegare fin sulla linea di fondo) ma non basta e la fascia debole viene infilata anche al 40’ quando l’Arsenal potrebbe raddoppiare. L’esperimento del giorno è Zouma messo al posto di Azpilicueta dal 74’. Il francese risponde signorsì e riesce anche a farsi apprezzare in fase conclusiva. Ma prima di una investitura ufficiale servono nuovi rodaggi e altri test. Dribbling dentro l’area avversaria: Arsenal 6, Chelsea 2.
     
    ARSENAL GIA’ PRONTO - La squadra di Wenger si presenta con un 4-3-3 già pimpante sul piano atletico. Contrasta meno del Chelsea ma intercetta più palloni. Per questo risulta più brillante nella trequarti avversaria dove riesce per una volta a “fare il Chelsea” risultando più profonda nella manovra. Solo piccole variazioni sul tema di un 4-3-3 che inizialmente preferisce andare alla conclusione per vie laterali, poi con Giroud in luogo di Walcott diventa più ficcante passando per la direttrice centrale. Il dato: intercettazioni 18-13 Arsenal. Chiusure difensive: 39-8 per l’Arsenal.
     
    FALCAO - Entrato nella ripresa l’ex centravanti del Manchester United torna nel suo ruolo al centro dell’attacco 4-3-3 dei blues. Non è ancora a pieno titolo nei meccanismi di questa squadra e si vede. Pochi palloni giocabili e tanti punti interrogativi. Falcao è soprattutto un finalizzatore e in questo l’impressione è che i compagni dovranno adattarsi al suo gioco assai diverso da quello di Diego Costa capace di assoli improvvisi e di “egoistiche” prese di responsabilità spesso capaci di risolvere la gara. Il dato: tiri tentati da Falcao, 2. Entrambi bloccati da un difensore.

    Giovanni Armanini @armagio

     


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