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Compito Udinese:|Scrivere la storia

Compito Udinese:|Scrivere la storia

 

Mancano 6 giorni al via del campionato, ma a Udine sembrano anni luce. Davanti c’è prima di tutto la partita della storia contro l’Arsenal, dove l’Udinese è chiamata a ribaltare l’1-0 dell’andata e a qualificarsi per i gironi Champions. Visti i londinesi di questi tempi non è mission impossible, ma è tuttavia un impegno che ricorda per molti versi la gara contro l’Ajax del 1997. Dai lancieri ai cannonieri il passo però non è stato breve. In mezzo esperienze europee in Uefa (alcune esaltanti come l’approdo ai quarti di finale contro il Werder altre pittoresche come la sconfitta col Panionios) e una in Champions dove a 10 minuti da una storica qualificazione agli ottavi l’Udinese ha sbattuto il muro contro il Barcellona. Questione di esperienza: quella che rischia di diventare un problema contro l’Arsenal. Perché pensare di segnare due gol non è difficile, ma serve il massimo dell’attenzione per non prenderne. Perché l’Udinese, almeno nelle prove continentali, storicamente non è mai stato un bunker: solo nel 30 per cento dei casi ha lasciato la porta inviolata. In molti hanno ancora in mente il harakiri contro i tedeschi due anni fa. Tutto questo non può succedere mercoledì.

FLORO - Per farcela Guidolin riproporrà la squadra dell’andata: unico dubbio il terzino sinistro visto che Neuton non ha convinto e potrebbe rientrare in gioco Pasquale. Per il resto si rivedrà il 4-5-1, visto che Floro Flores che doveva essere l’uomo in più in avanti si è nuovamente bloccato per il solito problema muscolare. Con Denis ceduto all’Atalanta, Vydra acerbo e nessun’altra soluzione Guidolin è obbligato a lasciare solo Di Natale come unica punta. Ciò non significa che si rinuncerà ad attaccare: sulle fasce soprattutto si vedranno parecchie incursioni. Isla e Armero all’Emirates sono stati tra i migliori e al ‘Friuli’ serve ripetersi con maggiore lucidità sotto rete. Il problema potrebbe diventare questo: rubando palloni sulla trequarti e impostando le ripartenze da lontano si rischia di perdere in lucidità sotto porta.
In mezzo Pinzi avrà modo di sganciarsi pure lui: sarà il vice capitano, infatti, a cercare di proporre un 4-4-1-1 quando si potrà. Elasticità e attenzione. Ecco le armi che Guidolin sembra voler usare. Asamoah (non ancora brillante) e Badu avranno sempre il compito di interdire Van Persie & co. Dietro Benatia, Danilo, Ekstrand e, come detto, uno tra Pasquale (leggermente favorito) e Neuton. 
Impossibile vedere quindi Floro (per sua stessa ammissione sta peggio che una settimana fa) e con lui certi di mancare anche Domizzi e Basta, oltre che Coda e Ferronetti.

ARSENAL - I Gunners si giocano tutto a Udine. Wenger con loro. L’alsaziano non pensa alle dimissioni, però un’eventuale eliminazione farebbe definitivamente precipitare la situazione già rovente a Londra. Dopo le polemiche sul mercato e sulla gestione della squadra il tecnico rischia e lo sa. Intanto oggi saprà se potrà sedersi in panchina oppure ancora in tribuna. In questo caso deve escogitare mezzi diversi per comunicare con i suoi. Intanto è possibile che, oltre Van Persie, in  campo al 'Friuli' ci sia anche Nasri. A questo punto Wenger lo vuole trattenere e contro l'Udinese potrebbe giocare.

DENTRO O FUORI - Siamo al dunque quindi: per tutte e due le squadre l’eliminazione costa. In termini economici (si calcola almeno un minimo di 12 milioni) e sportivi soprattutto. Per i bianconeri un anno di sacrifici verrà sintetizzato in 90 minuti. Chiaro che daranno tutto, ma il pensiero non può non andare già altre. A quel campionato che comincia domenica sera contro la Juve e che potrebbe subire ripercussioni psicologiche importanti se la missione non verrà completata. Ovviamente oggi nessuno ci vuole pensare, ma è chiaro che la stagione può compromettersi. La squadra, al di la della prestazione dell’Emirates, non appare pronta a confermare lo scorso campionato che è stato eccezionale e quindi difficilmente ripetibile già di per sé. Con una squadra per ora indebolita sulla carta non si parte oltre la seconda fascia, abbondantemente dietro - almeno sulla carta - a Inter, Milan, Juve, Lazio, Napoli. Già cinque apparentemente davanti per la conquista di sei posti in Europa. Dietro Udinese si, ma anche Roma, Genoa e perché no qualche sorpresa tipo Cesena.

PUBBLICO - A udine non ci pensano in molti a questo però: il tutto esaurito come contro l’Ajax è assicurato. La voce e le coreografie anche. Bisogna però cambiare la storia evitando di ripetere quella beffa, a dove però nacque la grande Udinese del terzo posto. Allora però non si aveva nulla da perdere. Era la prima in Europa. Oggi, invece, le aspettative sono cresciute per squadra e ambiente e soprattutto ci sono ancora dubbi su come finirà il mercato per una squadra che è ancora un cantiere. Sta arrivando il giovane Silva dal Palmeiras, ma non è lui la soluzione dei problemi. Gli ultimi giorni potrebbero portare un attaccante e un centrocampista, ma per ora tutto è fermo. Nomi nuovi non circolano, la società paga anche un mercato immobile per tutti, e di questo gliene va dato atto.

Insomma ci siamo: meno 48 ore all’appuntamento con la storia. All’Udinese il compito di scrivere una pagina indelebile.


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