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  • Con questo Ibra il Milan può far fuori il Barça, ma troppi rossoneri vanno ko
Con questo Ibra il Milan può far fuori il Barça, ma troppi rossoneri vanno ko

Con questo Ibra il Milan può far fuori il Barça, ma troppi rossoneri vanno ko

 

 
 
L’ultimo a farsi male è stato Thiago Silva, sabato sera contro la  Roma: il brasiliano non potrà giocare contro il Barcellona per  un problema ai flessori e, quel che è peggio, dovrà rimanere fuori per un mese.  L’ennesimo infortunio muscolare ha  fatto arrabbiare Ibrahimovic che, dopo avere tirato le orecchie  ad Allegri per la sconfitta di Londra con l’Arsenal, contestandone la tattica sbagliata, non appena battuta la squadra di Luis  Enrique ha di nuovo chiamato in causa il tecnico: ora basta, 
troppi incidenti. Bisogna cambiare qualcosa. L’Italiano di Ibra è 
semplice, ma chiaro: allo svedese che è arrivato a quota 22 gol
 in campionato e non vede l’ora di affrontare il Barcellona, qualcosa
 non torna. E anche a Berlusconi: qualcuno deve spiegare perché
, mai come quest’anno, il Milan continui a pagare un prezzo pesantissimo
 agli infortuni, soprattutto muscolari.
 Il massimo era stato toccato a Parma, dove Allegri si era presentato
 con 18 uomini contati e 13 indisponibili, ma, è dall’inizio della stagione
 che l’emergenza non finisce mai. E, prima di Thiago Silva, era andato ko Filippo Inzaghi, per il quale la corsa è praticamente finita, come la storia con il Milan.
Il Barcellona è dietro l’angolo: se c’è un rossonero che può alimentare la speranza di far fuori la squadra più forte del mondo, questi è Ibrahimovic. Lo svedese sta disputando una delle stagioni migliori della sua carriera e, se il Milan è arrivato dov’è arrivato, il merito è prima di tutto suo. Contro i catalani, i campioni d’Italia partono sfavoriti, però nulla è impossibile, purchè ci si creda. Per riuscirci, Allegri avrebbe bisogno della migliore formazione.
Così non sarà perché l’infortunio di Thiago Silva costituisce un duro colpo nella stessa misura in cui la sistematica indisponibilità di Boateng priva la squadra di uno fra i suoi uominin migliori. Domanda: perché è dall’inizio della stagione che troppi rossoneri continuano a farsi male? Ed eccettuati i casi Cassano e Gattuso, perché, sistematicamente, sono gli infortuni muscolari a decimare le fila di Allegri? Quando Ibra chiede di “cambiare qualcosa”, che cosa vuol dire. E, soprattutto, qualcuno l’ascolta a Milan Lab? L’importante è che , prima o poi, le risposte arrivino e siano convincenti. La sensazione è che fra amichevoli, campionato e Coppe, il Mioan abbia giocato troppo e si sia allenato troppo poco, acuendo la fragilità dei muscoli di alcuni suoi giocatori.
Intanto, i due soli attaccanti disponibili per il primo round con i blaugrana sono Ibrahimovic ed El Shaarawy. Per il secondo si tratta di un’opportunità più unica che rara. Il giovane talento ha collezionato 18 presenze e 4 gol: la sua velocità e la sua imprevedibilità possono risultare preziose per scardinare la perfetta macchina di Guardiola. Ci vorrà il miglior Milan dell’anno, sia all’andata sia al ritorno.  Se non fosse stato così incerottato, con il Barça se la sarebbe potuta giocare alla pari. Ora, invece, servono due autentiche imprese. Per fortuna, c’è Ibra. Dipende (quasi) tutto da lui.
 
 
Xavier Jacobelli 
Direttore Editoriale www.calciomercato.com
 

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