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  • CONSIGLIO FEDERALE, TAVECCHIO VERSO L'ADDIO: ecco chi ha in mano le sorti del calcio italiano. Ancelotti...
CONSIGLIO FEDERALE, TAVECCHIO VERSO L'ADDIO: ecco chi ha in mano le sorti del calcio italiano. Ancelotti...

CONSIGLIO FEDERALE, TAVECCHIO VERSO L'ADDIO: ecco chi ha in mano le sorti del calcio italiano. Ancelotti...

  • Alessandro Di Gioia
La giornata di lunedì  20 novembre sarà una giornata campale e fondamentale nell'economia del futuro del calcio italiano: il presidente Carlo Tavecchio potrebbe infatti rassegnare le proprie dimissioni, a causa della crescente pressione nei suoi confronti dopo l'eliminazione dell'Italia dal prossimo Mondiale. Nel Consiglio Federale di domani ci sarà infatti un fronte fortemente ostile nei confronti del Presidente, che si allarga a macchia d'olio, rappresentato soprattutto dall'Assocalciatori guidata da Damiano Tommasi, ma anche dai Dilettanti e nelle ultime ore anche dalla Federazione del calcio a 5, senza contare il malcontento del governo e del Coni. Il rischio fondato per Tavecchio è quello di non avere più i numeri legali per restare alla guida della Federazione e le parole del Presidente di Lega Pro Gravina sono un monito in questo senso, anche se le sue intenzioni sono quelle di non presentarsi dimissionario, almeno all'inizio, come confermano le parole di Malagò e la replica della FIGC. Ma come funziona in modo effettivo il Consiglio Federale di domani?

ECCO CHI SONO I 16 UOMINI CHE HANNO IN MANO LE SORTI DEL CALCIO ITALIANO - Calciomercato.com ha provato a fare un po' di chiarezza: sono 17 i consiglieri che dovranno votare domani la fiducia a Tavecchio, visto che saranno assenti i rappresentanti delle due Leghe commissariate, che avrebbero portato il conteggio a 21 (4 voti assenti).

I 9 PRO TAVECCHIO E L'AGO DELLA BILANCIA SIBILIA Nove sono ancora pro Tavecchio e si tratta di: Carlo Tavecchio (presidente), Ermelindo Bacchetta (Lnd), Karl Runnger (Lnd), Giuseppe Caridi (Lnd), Antonio Cosentino (Lnd), Renzo Ulivieri (Aiac), Luca Perdomi (Aiac), Marcello Nicchi (Aia). L'Assoallenatori, guidata da Renzo Ulivieri, voterà ancora per Tavecchio, nonostante le minacce di alcuni componenti di lasciare l'associazione (soprattutto Massimiliano Allegri, che ha già reso manifesta questo tipo di decisione). Particolare invece la situazione di Cosimo Sibilia, dell'Lnd, che al momento è ancora indeciso, essendo sia uomo di Tavecchio che del Presidente del Coni Giovanni Malagò. Il presidente Tavecchio si potrebbe dimettere anche avendo la maggioranza risicata o comunque potrebbe crollare proprio a causa dei Dilettanti, che sono oggetto di forti pressioni politiche e che sono rappresentati proprio da Sibilia, che si tirerebbe dietro gli altri consiglieri dell'Lnd a lui legati, ovvero Bacchetta, Runnger, Caridi, Cosentino, mentre Montemurro, sempre dell'Lnd, vota già contro. 

GLI OTTO CONTRO TAVECCHIO - Ecco invece gli otto che voteranno contro Tavecchio: in primis Damiano Tommasi (Aic), ma anche Umberto Calcagno (Aic), Simone Perrotta (Aic), Sara Gama (Aic), Gabriele Gravina (Lega Pro), Giancarlo Abete (Lega Pro), Stefano Rosso (Lega Pro) e Andrea Montemurro (Lnd).

MONTEMURRO, NUMERO UNO DEL CALCIO A 5, SCARICA TAVECCHIO - Ecco le parole di Andrea Montemurro, numero uno della Divisione Calcio a 5 in passato grande sostenitore di Tavecchio, che voterà al consiglio contro la permanenza dell'attuale presidente: "Con risultati così negativi in una grande azienda non dico che sarebbero andati tutti a casa, ma di certo ci sarebbe stata la rivoluzione. Dal punto di vista umano e personale mi dispiace molto per Tavecchio, che ora è divenuto il "punching ball" di tutti e che ho sostenuto in campagna elettorale insieme al mio presidente diretto Cosimo Sibilia. Il mio voto però non è scontato: chiediamo alcune innovazioni profonde e sostanziali. Sentirsi responsabile è giusto perché una posizione cosi importante come quella del presidente implica sempre e inevitabilmente delle responsabilità. Al di là del risultato del playoff comunque e di una sfida che sul campo può essere sempre condizionata dagli episodi, io sono stato l'unico a sollevare in tempi non sospetti e dopo la mia elezione nel dicembre 2016 un problema non legato esclusivamente al presidente Tavecchio: la struttura del Club Italia. Prima dell'estate insieme a Sibilia, con cui ci sono intenti comuni, ho fatto mettere a verbale il fatto che mi dissociavo dal modo in cui Club Italia gestisce le nazionali di Calcio a 5. È assurdo il fatto che io, pur eletto dalle società, non ho poteri gestionali enemmeno posso in qualche modo coadiuvare. Praticamente non abbiamo alcuna voce in capitolo, ma se ad esempio al prossimo Europeo le cose andassero male chi sarà responsabile? Io non avrei colpa in caso di disfatta né meriti in caso di successo e non penso sia logico, anche perché la nostra disciplina è diversa dal calcio. Prima della mia elezione è stato prolungato il contratto a un CT che non era in scadenza e che io mi sono così ritrovato, senza contare che è a capo di cinque selezioni e se un giorno avesse la febbre si paralizzerebbe tutta l'attività. E anche a livello organizzativo ci è stato impedito di partecipare al 'Mundialito' in Thailandia e di sfidare l'Argentina in un'amichevole: danni gravi per un movimento in crescita come il nostro. Il diggì Michele Uva e Renzo Ulivieri sono responsabili quanto Tavecchio. Ricambio generazionale? Non conta l'età, servono semplicemente dei bravi manager da giudicare in base ai risultati e i risultati di tutte le Nazionali, da quella di Ventura e l'Under 21 fino a quella femminile sono sotto gli occhi di tutti. Per non parlare del Calcio a 5, dove siamo usciti al Mondiale contro l'Egitto. Se fossimo stati in una grande azienda di fronte a questi risultati non dico che sarebbero andati tutti a casa, ma di certo ci sarebbe stata una rivoluzione. E il calcio è importante anche a livello economico e sociale nel nostro Paese. Non chiudo la porta a Tavecchio ma neanche voglio lasciargliela aperta a priori. Con lui ho parlato nei giorni scorsi e l'ho trovato moralmente a terra, ma gli ho detto quello che chiediamo come Calcio a 5. Voglio vedere se riuscirà davvero a presentare delle idee innovative e se avrà la forza per sostenerle, il mio voto non è scontato. Malagò è una persona di spessore e illuminata che veramente sta cambiando lo sport italiano. Ha fatto dichiarazioni pubbliche molto importanti ma per quanto mi riguarda non so se Tavecchio abbia fatto bene o meno a restare in sella. Lo si scoprirà domani dalle proposte che porterà in consiglio. Serve un rilancio". 

IL PUNTO SUL CT: ANCELOTTI... - Situazione di profonda incertezza, dunque, al momento: anche se le dimissioni di Tavecchio sono più vicine di quanto si poteva pensare fino a qualche giorno fa. La considerazione più semplice in merito al Consiglio Federale di domani, per coloro a cui interessa la futura guida tecnica della Nazionale italiana, è che con un nuovo presidente sarebbe più facile convincere Ancelotti ad asssumere la carica di ct. Un Ancelotti che sta opponendo resistenze proprio a causa della figura di Carlo Tavecchio, con il quale non è assolutamente convinto di lavorare. 

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