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  • Conte ha ragione, la Serie A non parla più italiano: i numeri dell'ultimo turno

    Conte ha ragione, la Serie A non parla più italiano: i numeri dell'ultimo turno

    Sulla scorta dell'ennesimo allarme lanciato dal ct della Nazionale Antonio Conte sull'incremento continuo di giocatori stranieri in Serie A e le sue conseguenti difficoltà nel selezionare i migliori calciatori italiani, riportiamo i dati raccolti dall'interessante analisi del quotidiano La Stampa sull'ultima giornata di campionato.

    Rispetto al 64% di giocatori del nostro Paese impiegati all'epoca del primo incarico da ct di Marcello Lippi, col passare degli anni i numeri si sono capovolti ed è diventato sempre più usuale leggere formazioni iniziali in cui gli italiani sono in evidente minoranza. In particolare, nell'ultimo turno è stato stabilito un nuovo record com 132 stranieri titolari su 220 giocatori schierabili, ossia il 60%. 14 squadre su 20 hanno mandato in campo degli "undici" in cui gli italiani erano in minoranza: l'Udinese davanti a tutti con una formazione interamente di stranieri, a seguire i 6 di Genoa, Sampdoria, Juventus e Torino. Dati allarmanti arrivano anche dalle altre formazioni di maggiore blasone, con Inter e Fiorentina che hanno avuto in Ranocchia e  Aquilani gli unici italiani dal 1', il Milan che di giocatori autoctoni ne ha schierati solo 4, passando per i 3 di Lazio e Roma e i 2 del Napoli. Escludendo i viola, quella che dovrebbe essere l'elite del nostro calcio e che ci rappresenta spesso a livello europeo ha schierato 48 calciatori stranieri su 66, il 72,72%.

    Gli esempio più virtuosi sono rappresentati dal Sassuolo, con 2 stranieri in campo su 11 (che rappresenta anche il primato stagionale), seguiti da Atalanta, Cagliari, Cesena ed Empoli con 4. Dando un'occhiata anche ai marcatori dell'11a giornata di campionato, quella appena andata in archivio, 21 delle 29 reti complessive del weekend non sono di produzione italica e il 37enne Antonio Di Natale è l'unico nostro rappresentante nei primi 7 posti della classifica cannonieri. Dati tremendamente preoccupanti e che evidenziano una volta di più con quali difficoltà i nostri tecnici federali (soprattutto quelli delle squadre giovanili) si trovino ad operare oggi per scegliere i migliori prodotti di un movimento che è stato letteralmente "colonizzato" da chi proviene da fuori.

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