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  • Conte resta alla Juve: i punti dell'accordo con Agnelli

    Conte resta alla Juve: i punti dell'accordo con Agnelli

    Il tecnico avrà voce in capitolo sul mercato. Arriveranno due grandi punte. Lo staff non cambierà, no al ritorno di Ventrone. Scontato l’aumento a 5 milioni sino al 2016.
    Chiarimento in 3 ore. Ed è sì Agnelli: «Pianificato tutto».
    Antonio Conte e la Juventus vanno avanti insieme. Riunione fiume. Presenti, oltre ad Andrea Agnelli, pure l’a.d. Beppe Marotta, il d.s Fabio Paratici e il consigliere Pavel Nedved. Poco prima delle 21, all’uscita della sede bianconera, ecco la scenetta a uso e consumodi telecamere e cronisti. Attacca Andrea Agnelli: «Abbiamo pianificato il 2013-2014». Conclude quindi il tecnico salentino: «Per continuare a costruire insieme». Poi, stretta di manoe baci. Oltre tre ore chiusi nel palazzo di corso Galileo Ferraris. Aveva allora ragione Antonio Conte a considerare solo interlocutori i recenti incontri con gli stessi Andrea Agnelli prima e Beppe Marotta poi. Ieri si è invece fatto sul serio. Ma ciò che più interessa al popolo bianconero è che sia tornato il sereno fra i due simboli della rinascita post Calciopoli. Sia chiaro, stima e affetto reciproci non sono mai venuti meno, esclusivamente professionali e tecnici i problemi.


    Promesse e rassicurazioni - Non a caso erano questi i punti chiave del programma che Conte ha messo sul tavolo ieri sera: almeno due attaccanti di valore internazionale, uno dei quali classificabile nella categoria dei «killer» d’area di rigore; il francese Paul Pogba e il cileno Arturo Vidal assolutamente incedibili; sette-otto nuovi innesti in una rosa considerata per gran parte logora; ruolo parecchio attivo nelle scelte di mercato, con posizione sempre più simile alla figura del manager inglese; riassetto dello staff tecnico-atletico, con la candidatura di Ventrone, già collaboratore di Conte sia a Bari sia a Siena; infine, l’adeguamento del contratto, anche «se questo è l’ultimo dei problemi, non è mai stata una questione di soldi», ha più volte detto il tecnico bianconero. Ogni punto è stato affrontato in maniera profonda. Particolarmente serrate le discussioni sul mercato. La Juve ha previsto per il 2014 il massimo sforzo economico: non passano i 7-8 acquisti di qualità subito, ma almeno 4-5 giocatori importanti arriveranno, soprattutto c’è la garanzia delle due grandi punte. Okay all’incedibilità dei «big» e a un ruolo molto più attivo sul mercato, anche se il «potere» lì andrà sempre condiviso con Marotta e Paratici. Quindi, in estate, con calma, il contratto verrà prolungato al 2016 con un ingaggio da 5 milioni a stagione. Bocciata invece la candidatura di Ventrone: qui la società appare irremovibile.

    Tappe polverizzate - In due anni, Conte e la Juve hanno bruciato i tempi, di fatto hanno stracciato il progetto iniziale, che prevedeva l’Europa il primo anno, l’accesso diretto in Champions in questa stagione e lo scudetto nel 2014. Sono invece arrivati subito due titoli italiani consecutivi, con la conseguenza che l’asticella degli obiettivi si è alzata vertiginosamente, mentre non è ancora cresciuto di pari passo il reale valore tecnico della rosa a disposizione. «Dopo l’eliminazione con il Bayern ho sentito critiche feroci, nonostante di fronte avessimo i più forti di tutti...», aveva ricordato Conte per evidenziare come le aspettative fossero subito andate oltre ogni logica. Ecco perché «prima di ripartire — continuava — voglio parlare bene con la società, non voglio attorno gente con la pancia piena, ho bisogno di arrivare ai nastri di partenza della prossima stagione con l’ambizione di provare a vincere tutto». Di qui, la priorità assoluta: rinforzare e rinfrescare il gruppo. Per restare in alto, anche in Italia, serve qualità là davanti.


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