La mossa di Walter Mazzarri di togliere un difensore per mettere un attaccante (fuori Gamberini, dentro Insigne) è piaciuta ai tifosi del Napoli. In casa della Fiorentina non è da tutti giocare una partita spregiudicata, ma soprattutto l'allenatore viola Montella è sembrato 'accusare il colpo' dopo il cambio del tecnico azzurro: lo si è visto da come si agitava in panchina, sbracciandosi per dare indicazioni. Eppure il giovane talento Lorenzo Insigne si è beccato di nuovo una tirata d'orecchi da Mazzarri. La colpa dell'ex Pescara sarebbe un passaggio di troppo all'indirizzo di Cavani su passaggio di Pandev. Palla persa e Mazzarri infuriato. E non è la prima volta.

Già in un paio d'occasioni l'allenatore azzurro ha rimproverato il suo giocatore, ma si era parlato di eccessivo egoismo. A Firenze il tema è cambiato: 'Deve crescere ancora. Le due palle importanti sono capitate a lui. Doveva essere più convinto e fare gol. Lorenzo sta crescendo e anche velocemente, ma oggi in quell'occasione doveva far rete'. Non le ha mandate a dire, Mazzarri, ma non si capisce perché ora rimproveri Insigne di scarso cinismo quando lo ha invitato a più riprese ad essere meno egoista. Forse il talento azzurro cerca di seguire i dettami del tecnico, ma così rischia di andare in confusione. Tra l'altro anche Cavani rimprovera il giovane attaccante almeno un paio di volte a partita, perché non gli passa il pallone. E quindi Insigne chi deve ascoltare?

E per la verità chi forse 'meritava' un rimprovero era il veterano De Sanctis, che l'ha fatta grossa. Insigne, invece, deve barcamenarsi tra un impiego centellinato e le esigenze tattiche della squadra, ma soprattutto tra i continui richiami di Cavani e di Mazzarri, con quest'ultimo che quando lo schiera titolare lo costringe a coprire, e quindi partire molto da dietro. Un Mazzarri severo, quindi, forse troppo, mentre i tifosi vorrebbero vedere il giovane attaccante utilizzato più spesso dal primo minuto.