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  • Abete convoca Beretta e Campana: botta e risposta sullo sciopero
Abete convoca Beretta e Campana: botta e risposta sullo sciopero

Abete convoca Beretta e Campana: botta e risposta sullo sciopero

Il presidente della Figc, Giancarlo Abete ha convocato i presidenti di Lega e Assocalciatori Maurizio Beretta e Sergio Campana per la riunione del 2 novembre a Roma. Da quanto si apprende la Figc ha spedito oggi le lettere di convocazioni precisando che si tratterà di una riunione "a oltranza" finalizzata alla firma dell'accordo collettivo. In caso contrario la federazione sarà costretta alla nomina di un commissario ad acta.

Il presidente della Lega Calcio di Serie A, Maurizio Beretta ha commentato all'ANSA: "L'arma carica dello sciopero è sinceramente inaccettabile. Sarebbe un danno per i club, per i tifosi che pagano l'abbonamento o la pay tv che alimenta il calcio, ma anche per i giocatori. Sarebbe un segnale negativo a tutto il paese, che vive problemi ben più gravi. A parole l'assocalciatori dice di accettare il principio della flessibilità degli ingaggi, ma quando entriamo nel merito dei sei punti sul tavolo l'accordo non c'è. Finora il ritmo degli incontri è stato molto blando, bene ha fatto Abete a convocare una trattativa a oltranza. Sediamoci al tavolo e non ci alziamo finché non abbiamo trovato l'accordo".

Pronta la replica del presidente dell'Aic, Sergio Campana: "Siamo l'unico sindacato al mondo che non ha avanzato alcuna richiesta economica. 40 anni fa si parlava di sciopero dei nababbi, sinceramente oggi mi sarei aspettato qualcosa di meno superficiale. Se in trent'anni abbiamo sempre trovato l'accordo in tre incontri e oggi non bastano dieci trattativa da sei ore, un motivo ci sarà. Come Rivera, Mazzola e Bulgarelli, anche i giocatori di Serie A oggi difendono i loro colleghi più deboli, quelli che in A guadagnano molto meno di quanto si dice, o quelli che in C non percepiscono lo stipendio. Perché, non lo dimentichiamo, oggi discutiamo il contratto della A, ma poi verranno quelli delle serie minori. E da sempre il primo fa da apripista".
 


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