Calciomercato.com

  • Crespo: |'Sono stato vicino alla Juve'

    Crespo: |'Sono stato vicino alla Juve'

    Hernan Crespo ha rilasciato un’intervista per il programma televisivo “La Tribù del Calcio” (Mediaset Premium). Numerose le curiosità svelate dall’ex fuoriclasse di Inter, Milan, Lazio, e Parma. Per cominciare, l’argentino rivela di essere stato vicino alla Juventus: “Era il ’95 e la Juve venne in Argentina a fare una tournèe. C’erano tutti: Moggi e Giraudo, Lippi e Bettega. Avevano già visto molte mie videocassette e avevano deciso di acquistarmi. Addirittura Lippi, strizzandomi l’occhio, mi disse di imparare l’italiano. Invece tutto sfumò perché a un certo punto arrivò Sivori e disse che di attaccanti come Crespo ce n’erano tanti in giro. I dirigenti bianconeri gli diedero retta e tornarono in Italia senza di me. Avevo appena compiuto 20 anni e ricordo che nei 6 mesi successivi il mancato ingaggio in bianconero feci cose incredibili: vinsi la Coppa Libertadores col River, divenni capocannoniere e vinsi la classifica dei marcatori anche alle Olimpiadi, dove segnai più di tutti, Romario e Bebeto compresi. Al punto che successe questo: il River aveva raggiunto un accordo per la mia cessione al Parma, ma in Argentina ci fu una sollevazione. Persino il presidente Menem, grande tifoso del River, prese posizione perché il club non mi cedesse. Ma il River aveva dato la sua parola al Parma, e alla fine salii sull’aereo e partii per l’Italia. Firmai un contratto con il Parma per 4 anni”.

    Crespo ha parlato anche del primo anno con la maglia dell’Inter: “Era un’Inter alla disperata ricerca di un successo che mancava da troppo tempo, dove ogni vittoria era celebrata come un trionfo. Ricordo che la Gazzetta dello Sport fece addirittura le videocassette per una vittoria in rimonta 3-2 sulla Sampdoria in campionato: questo per rendere l’idea della fame di successi che si respirava a quei tempi. L’esperienza in nerazzurro finì dopo un solo anno: venni ceduto al Chelsea per esigenze di bilancio e non mi vergogno a dire che lasciai la Pinetina piangendo come un bambino. Avevo avuto un inserimento e un rendimento splendidi, eravamo arrivati alla semifinale di Champions persa contro il Milan dopo uno 0-0 e un 1-1, ma quando ci fu bisogno di fare cassa con una cessione illustre, Cuper disse a Moratti di cedermi pure, che non c’erano problemi, tanto lui aveva Ventola e Kallon…”.

    Altre Notizie