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  • Leccemania: tutta colpa di De Canio?

    Leccemania: tutta colpa di De Canio?

    • Stefano Meo

    Settima sconfitta esterna e quarto tentativo di dimissioni in un anno. Gigi De Canio ha tolto il disturbo dopo il sonoro kappaò esterno di Cagliari al quale sarebbe seguito un alterco nel chiuso dello spogliatoio col presidente Pierandrea Semeraro. O, almeno, ha tentato di farlo. 'Se il problema sono io posso andare via' le parole del tecnico dopo l'ennesima brutta figura esterna che ha aperto ufficialmente una crisi della quale è responsabile fino ad un certo punto. Il Lecce non vince una trasferta di serie A dall'1 febbraio 2009, quando si impose per 2-1 in casa del Siena: da allora lo score esterno giallorosso nella massima serie è di 2 pareggi (entrambi per 2-2) e 14 sconfitte. La squadra ha sempre subito almeno un gol in ciascuna delle ultime 22 trasferte disputate in serie A, per un totale di 54 reti al passivo e gli ultimi 90' conclusi a porta inviolata risalgono addirittura al 2 novembre 2008: 0-0 sul campo dell'Atalanta.

    Oggi il Lecce dopo 14 giornate di campionato si ritrova al penultimo posto ed il bilancio generale è addirittura peggiore rispetto alla disastrosa stagione di due anni fa quando la squadra di Beretta era quint'ultima con 2 partite vinte, 7 pareggiate e 5 perse (13 gol fatti, 19 subiti). Analoga per certi versi fu però la campagna acquisti che all'epoca portò in giallorosso una mandria di 'bufale' rispedite poi tutte al mittente: Feltscher, Frontino, Caserta, Cacia, Antunes, Leonardo, Papadopoulos, Budiansky, Basta, Papa Waigo, Edinho. Quella campagna fu chiusa con un attivo di 8 milioni di euro che non bastarono ad evitare il fallimento finale. 

    Non è un mistero che De Canio (14° allenatore in 15 anni di gestione Semeraro) non ha avuto nessuno dei giocatori richiesti in estate, ma solo terze e quarte scelte oggi parcheggiate in panchina, tribuna ed infermeria: Reginiussen, Gustavo, Sini, Donati, Grossmuller, Piatti, Coppola, Chevanton, Jeda, Ofere, e se in campo vanno i protagonisti della passata stagione in B - con risultati sotto gli occhi di tutti - un motivo deve pur esserci. Si spiega così il 'distinguo' del tecnico materano esternato il 6 ottobre scorso, capace di scatenare l'ira funesta del presidente Semeraro junior (col quale non c'è mai stato feeling). La risposta a mezzo stampa non si fece attendere, con toni sopra le righe certamente inusuali in casi del genere: 'E' una delle boutade di De Canio, che quando ha tempo da perdere parla così a qualche giornalista che tende a fraintenderlo' le parole di Pierandrea Semeraro, che misero lo stesso De Canio in rotta di collisione con la società.

    L'affondamento del Titanic fu evitato per l'intervento di Semeraro senior, che ricucì, e la successiva conferenza stampa congiunta ebbe contenuti ed esternazioni tanto mielose da essere vietata ai diabetici. Ora la pace armata, perché di questo si trattava in realtà, è stata rotta, ed il presidente - già multato con 35mila euro per dichiarazioni lesive dell'arbitro Gava dopo Juventus-Lecce - dovrà dipanare una matassa davvero intricata che boccerebbe, con la defenestrazione di De Canio, quel progetto virtuale, mai avviato davvero e sbandierato in avvio di stagione, aprendo un futuro più che incerto sul campionato dei giallorossi.

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