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Jacobelli: Barbara-Galliani, scontro frontale e Berlusconi scarica Adriano dopo quasi 28 anni di Milan

Jacobelli: Barbara-Galliani, scontro frontale e Berlusconi scarica Adriano dopo quasi 28 anni di Milan

La nota è stata dettata stasera dall'Ansa e conferma che Barbara Berlusconi ha dichiarato guerra totale ad Adriano Galliani. Ora non c'è più solo Allegri a rischiare il posto: Barcellona e Chievo sono due esami durissimi anche per il suo scudo umano. 

Nella grave crisi del Milan, si apre il fronte del regolamento di conti interno fra l'erede del presidente, alla quale il club di Via Turati è stato assegnato nel quadro della spartizione dell'impero e l'uomo che del presidente è sempre stato il plenipotenziario, esercitando un potere pressoché assoluto nella gestione operativa.

La clamorosa novità è che lo scontro sia diventato di dominio pubblico. A giudicare dall'esito dell'incontro fra padre e figlia, il primo si è schierato dalla parte della seconda, scaricando il vicepresidente vicario e amministratore delegato, suo braccio destro operativo in Via Turati da quasi 28 anni. Non era mai successo prima.

Recita l'agenzia di stampa nazionale: "Il presidente del Milan, Silvio Berlusconi ha avuto un colloquio con la figlia Barbara che ha chiesto al padre un deciso cambio di rotta nella gestione della società, notando che nelle ultime due campagne acquisti il Milan non ha speso poco, ma male.

Cercando di fare il punto della situazione del Milan dopo la sconfitta con la Fiorentina, al centro del ragionamento di Silvio Berlusconi e della figlia Barbara sono finiti i motivi per cui la squadra rossonera si trova addirittura a 16 punti di distanza dalla zona Champions e a 3 da quella retrocessione.

I motivi sarebbero stati individuati nella mancata programmazione, nell'assenza, a differenza di altre squadre italiane, di una moderna rete di osservatori che vada a caccia dei migliori talenti prima che diventino top player e in una campagna acquisti e cessioni estiva sbagliata e che non ha tenuto conto delle indicazioni della proprietà.

Questo è stato il punto centrale della discussione: come mai, è la domanda che si pone la famiglia Berlusconi, altre squadre italiane, come Fiorentina e Roma ad esempio, che non spendono più del Milan, dimostrano invece in campo un gioco migliore e una squadra più competitiva?

Nelle ultime due campagne acquisti, è la convinzione della proprietà, il Milan non ha speso poco ma ha speso male. In settimana sarebbero in programma altre riunioni per analizzare nel dettaglio i problemi e per tentare di rilanciare il Milan nonostante questo disastroso inizio di stagione".

Galliani non viene mai nominato, ma è come se ogni riga fosse dedicata a lui. Con una durezza inusitata.

1) "Nelle ultime due campagne acquisti, il Milan non ha speso poco, ma ha speso male".  Primo siluro: chi, se non Galliani ha condotto le ultime due campagne acquisti, come tutte le altre?

2) Barbara Berlusconi , consigliere d'amministrazione del Milan, chiede al padre, Silvio Berlusconi, presidente onorario e proprietario del MIlan, "un deciso cambio di rotta nella gestione della società". Alla pubblica attestazione di sfiducia nei confronti di Galliani, manca solo una richiesta di dimissioni e il cerchio è chiuso. Secondo siluro.

3) "I motivi sarebbero stati individuati nella mancata programmazione, nell'assenza, a differenza di altre squadre italiane, di una moderna rete di osservatori che vada a caccia dei migliori talenti prima che diventino top player, e in una campagna acquisti e cessioni estiva sbagliata e che non ha tenuto conto delle indicazioni della proprietà". Terzo siluro.

4) "Come mai, è la domanda che si pone la famiglia Berlusconi, altre squadre italiane, come Fiorentina e Roma ad esempio, che non spendono più del Milan, dimostrano invece in campo un gioco migliore e una squadra più competitiva?". Quarto siluro, il più devastante. In sostanza, i Berlusconi sconfessano l'operato di Galliani, gli addossano le colpe della crisi e, per sovrammercato, lo rimproverano di non avere agito come la Fiorentina e la Roma. Cioè: Pradé, Macià e Sabatini sono meglio di Galliani. La precisazione serale di Barbara ("Non ho chiestola testa di Galliani, ma un cambiamento di rotta della filosofia aziendale") l'hanno bevuta solo i velinari di Palazzo. 

Piccolo particolare di cronaca: l'8 luglio scorso, a Milanello, presentandosi al raduno della squadra, Berlusconi padre disse: "Questa squadra è da scudetto". Berlusconi figlia non ebbe nulla da ridire. D'altra parte, è assodato, al Milan funziona così: le vittorie hanno un solo padre, le sconfitte sono colpa o del tecnico o dei giocatori o del tecnico e dei giocatori. Da stasera, anche di Galliani.

Xavier Jacobelli

Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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