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  • Milan in crisi: 'Responsabilità di società e giocatori'

    Milan in crisi: 'Responsabilità di società e giocatori'

    • L.C.
    L'ex attaccante viola Paolo Monelli intervistato dal settimanale Il Brivido sportivo ha parlato della sfida di stasera fra Fiorentina e Milan e dell'attaccante viola Giuseppe Rossi.
    Giuseppe Rossi è tornato in Italia e sta bruciando le tappe per tornare in campo nel finale di stagione. Poi c’è il sogno Mondiale…
    «Ho letto che sta recuperando in fretta, sono contento. Io credo e spero che possa fare tre o quattro partite fatte bene con la maglia della Fiorentina nel finale di stagione. A quel punto Prandelli lo porterà sicuramente in Brasile. Anzi, potrebbe essere anche il giocatore più fresco in quel periodo. D’altra parte si è riposato parecchio. Purtroppo per lui e per la Fiorentina».
    Si sfideranno due tecnici giovani in Fiorentina-Milan. Anche se Montella, rispetto a Seedorf, ha già una certa esperienza…
    «Montella sta facendo un ottimo lavoro a Firenze. Ho notato un’evoluzione del suo gioco, perché lo scorso era bellissimo veder giocare la Fiorentina, ma tante volte il gioco era un po’ fine a se stesso. Quest’anno vedo una squadra meno bella ma più cinica. Ripeto, ha avuto la grande sfortuna di perdere Rossi e Gomez in periodi diversi e quando manca la gente che butta la palla dentro è dura per tutti. In ogni caso la sua squadra cerca sempre di giocare a calcio e questo è il suo grande merito».
    Sull’altra panchina ci sarà Seedorf. E’ arrivato troppo presto a guidare una squadra così importante? Di chi sono le colpe del fallimento del Milan?
     «Non so se sia arrivato troppo presto oppure no. C’è da dire che ci sono tanti esempi di allenatori che hanno avuto un grande passato da giocatore e poi hanno trovato subito posto in panchina. Qualche colpa ce l’ha anche lui per quello che sta accadendo al Milan, ma io credo che le responsabilità maggiori siano dei giocatori e della società. Tanti di quei calciatori non sono da Milan, su questo non c’è dubbio. Puoi avere anche l’allenatore migliore del mondo, ma se non hai i giocatori forti vai da poche parti».

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