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  • Crotonemania: i baci letali della Vecchia Signora

    Crotonemania: i baci letali della Vecchia Signora

    • Michele Santoro
    UN’ORA DI CELEBRITA’. Non ce ne voglia dall’Al di là Andy Warhol, secondo cui ognuno ha diritto ai suoi 15 minuti di notorietà, ma ieri il Crotone è rimasto per molto più tempo sotto le luci della ribalta. Il solito approccio ordinato e attento alla partita non è mancato neanche contro la capolista, tanto da mandare un po’ in paranoia i tanti tifosi bianconeri giunti da ogni angolo della città e della regione, stra-convinti di assistere alla più classica delle mattanze. Quello che è mancato, invece, è stato lo spettacolo, anche se in questo caso il rimprovero più grande bisogna farlo alla prima in classifica, distrattamente in campo fino all’acuto di Mandzukic. Merito, sicuramente, anche del Crotone che ha saputo imbrigliare quasi senza faticare le complicate trame offensive del “4-2-e fantasia” di Allegri, peccando però in fase di creazione del gioco. Terzini bloccati, ali più preoccupate a proteggere che a spingere e poi Falcinelli, troppo solo lì davanti, abbandonato anche dalla spalla di turno, Tonev, di cui si ricorda solo un’accelerazione infruttifera. Come biasimarli però, davanti c’era la Juventus. Questa volta nessun rimprovero per i pitagorici, solo tante pacche sulle spalle e gesti d’incoraggiamento: l’impressione è che non si potesse veramente fare di più. Un “quasi bravo” anche a Nicola; contro il “killer instinct” della Vecchia Signora nessuno può niente, figuriamoci lui.

    MEZZOGIORNO DI FUOCO. Messa in archivio la Juve si pensa all’impegno casalingo di domenica contro la Roma, all’ora di pranzo. Un altro match da “due fisso” a meno di imprevedibili harakiri giallorossi, non certo assenti in questa stagione. I capitolini scenderanno in campo per trovare immediatamente il gol e, molto probabilmente, non attenderanno troppo come ha fatto la Juventus. Difendersi e ripartire quindi, cercando di essere più propositivi, visto che la squadra di Spalletti concede qualcosina in più rispetto a quella bianconera. Un orecchio andrà certamente alla radiolina visto che gli impegni delle dirette concorrenti alla salvezza saranno altrettanto proibitivi: il Pescara sarà di scena a Torino contro i granata; il Palermo se la vedrà al Barbera contro la rivelazione Atalanta e, infine, l’Empoli giocherà a Milano contro l’Inter. Sulla carta, solo su quella, le nove lunghezze di ritardo dai toscani sono destinate a rimanere tali anche dopo il prossimo turno, a meno che gli dei del calcio non ci si mettano di mezzo. 
     

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