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  • Crotonemania: lo sfogo di Nicola? Fumo negli occhi dei tifosi

    Crotonemania: lo sfogo di Nicola? Fumo negli occhi dei tifosi

    • Michele Santoro
    Ci sono torti e torti. Di certo gli errori arbitrali che hanno caratterizzato la sconfitta, l’ennesima, del Crotone a Napoli fanno, e faranno sempre, meno rumore del presunto fallo di mano di De Sciglio in Juve-Milan. Quello che di sicuro ha fatto alzare i decibel della discussione sulla gara del San Paolo, e sulla prevedibile vittoria partenopea, è stato l’amaro sfogo di Nicola a fine match: “Io dico che o si parla sempre di arbitri o non si parla mai. O c’è la coerenza di dire questa domenica sono stato avvantaggiato, il turno precedente sfavorito e così via, oppure non bisogna parlare mai di arbitri. Ma non sento dire questa settimana è andata bene alla mia squadra...”.  Parole al vetriolo che hanno, se non altro, avuto il merito di distogliere l’attenzione da un’altra domenica di ordinaria sconfitta. A prescindere dalle sbagliate, o meno, valutazioni arbitrali, le dichiarazioni della guida tecnica pitagorica sanno di “canto del cigno” della sua esperienza calabrese. 

    Tanto rammarico e frustrazione per una stagione che, nella realtà dei fatti, non ha mai dato dimostrazione di poter decollare. Dalla scarsa capacità di interpretazione della partita a impieghi un po’ troppo fantasiosi (non ultimo quello dell’enigmatico Dussenne a Napoli), Nicola non ha saputo plasmare la creatura rossoblù a sua immagine e somiglianza. O forse si, visto che il pedigree dell’allenatore conta soprattutto retrocessioni ed esoneri. A suo sfavore giocano le 21 sconfitte in campionato e quel penultimo posto in classifica al quale sembra quasi non si voglia rinunciare. Quello che più ha pesato è sicuramente l’immobilismo tattico che ha suggerito modifiche strutturali solo dopo filotti interminabili di disfatte: soltanto il misero punto racimolato nelle prime nove giornate, con conseguente titolo di peggior matricola di sempre, ha fatto capire che la difesa a tre, così come ereditata da Juric e confezionata su determinati uomini, non era sostenibile. Dietro ad un modesto allenatore, purtroppo, c’è una modesta società, che non ha saputo reggere l’urto con il calcio dei grandi e non ha dato man forte alla squadra durante le sessioni di mercato.

    I rigori di ieri, che potevano anche non essere fischiati, e altri episodi negativi passati, non possono rappresentare quel fumus persecutionis in grado di inclinare irreparabilmente il piano della permanenza in A. Gli errori li commettono tutti e quest’anno, a Crotone, nessuno è senza macchia. 
     

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