Calciomercato.com

  • Crotonemania: mitt'a Cassan'
Crotonemania: mitt'a Cassan'

Crotonemania: mitt'a Cassan'

  • Michele Santoro
I miracoli, a Crotone, paiono essere di casa. Dopo la salvezza da favola raggiunta all’ultimo respiro, lo scorso 28 maggio, la suggestione ora passa dal campo al mercato. E le preghiere non si risparmiano, neanche qui. Il volto del santino da adorare è quello di Antonio Cassano da Bari vecchia, a cui in riva allo Jonio sono già pronti a organizzare il processo di beatificazione in caso di arrivo. Chi dovrebbe intercedere presso lui, però, sembrerebbe opporsi. Ursino è stato chiarissimo, forse fin troppo: “Non ci interessa. E’ un calciatore di indiscusso talento, ma seguiamo altre strade”. Verità, bugia o semplice pretattica? Solo il tempo lo dirà ma, in fin dei conti, questo matrimonio non sembra poi tanto impossibile.

CASSANO: PERCHE’ CROTONE. A 35 anni non si può parlare di ultima occasione. La carriera del talento pugliese è stata quella che è stata, con i suoi picchi, i suoi rimpianti e i suoi errori. Crotone potrebbe rappresentare un più che dignitoso congedo dal calcio dei grandi. Dopo quasi un anno e mezzo di fermo la chiamata di una, seppur piccola, realtà di A dovrebbe farlo arrossire. In Calabria, inoltre, non avrebbe quella pressione a cui sarebbe soggetto in piazze più gloriose e più esigenti, come Verona o Firenze. Troverebbe perciò l’ambiente giusto in cui rispolverare le sue doti, anche in ottica azzurra, visto che la prossima estate si giocherà il Mondiale e che Ventura, per sua stessa ammissione, non preclude la Nazionale a nessuno. Il suo più grande estimatore, nonché allenatore ai tempi del Bari, Eugenio Fascetti, una volta disse che “per far rendere al massimo Antonio bisogna amarlo e coccolarlo come un figlio”: inutile dire che per il popolo rossoblù diventerebbe alla stregua di dio in terra.

CROTONE: PERCHE’ CASSANO. Il vero salto nel vuoto lo fa la società. Proporre un contratto a un atleta che non assaggia l’erba da maggio 2016 è un azzardo e la probabilità di prendere solo una “figurina” è alta. Ma mai come in questo caso il rischio vale la candela. L’apporto tecnico che l’ex Samp può dare ai pitagorici sarebbe propedeutico al tanto auspicato salto di qualità invocato da Nicola. Seconda punta in un 4-4-2 o 3-5-2, punta esterna nel 4-3-3 o, addirittura, schierato dietro le punte in un 4-3-1-2: sulla collocazione tattica di “Fantantonio” l’allenatore potrebbe fare voli pindarici. Semmai le perplessità restano legate alla tenuta caratteriale del fantasista e all’impatto negativo che potrebbe avere sugli equilibri dello spogliatoio. Le bizze, meglio conosciute come “cassanate”, che hanno scandito le sue avventure passate, se sane e tenute a bada potrebbero, anzi, stimolare un ambiente che lo scorso anno troppe volte, soprattutto nei momenti di difficoltà, è apparso piatto e apatico. Se si deciderà di puntare realmente su di lui, beh, aspettiamoci uno “Scida” bollente e strabordante in ogni impegno casalingo.

Si sa, l’estate e il calciomercato ispirano sogni proibiti, il più delle volte fantasiosi, ma se si parla di Cassano l’equazione con la magia del calcio viene naturale. I costi e lo scetticismo di qualcuno potrebbero rendere l’operazione infattibile, ma al solo pensiero di una trattativa tremano i polsi. D’altronde, come contavano i Pooglia Tribe in “Cime di Rap”, un gol di Cassano ti provoca shock.
 

Altre Notizie