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  • Cuccureddu a CM: 'Sarri, il secondo anno è più difficile. Gli infortuni stanno complicando tutto'

    Cuccureddu a CM: 'Sarri, il secondo anno è più difficile. Gli infortuni stanno complicando tutto'

    • Giovanni Scotto
    Nove gol subiti nelle ultime quattro partite. Una solidità difensiva, fiore all’occhiello della passata stagione, improvvisamente smarrita. Numeri che raccontano la crisi di gioco e di risultati che sta condizionando il cammino del Napoli. Un momento delicato, commentato e analizzato da Antonello Cuccureddu, ex marcatore della nazionale italiana (oggi allenatore) intervenuto in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.com

    Tre sconfitte consecutive, Juve lontana e girone Champions improvvisamente a rischio: cos’è successo al Napoli?
    “Hanno inciso diversi fattori. Il dato dei gol subiti è preoccupante ma si sta facendo sentire l’assenza di Albiol, come ha detto lo stesso Sarri. Anche Reina sta avendo delle difficoltà ma bisogna porre un argine a questa emorragia altrimenti gli obiettivi diventano irraggiungibili, soprattutto in Italia, dove non puoi permetterti di incassare così tanti gol. Ultimamente ho visto dei giocatori un po’ assenti, forse leggermente scarichi mentalmente”.

    Riconfermarsi senza Higuaìn: un’impresa troppo grande per lo stesso Sarri?
    “Il secondo anno è sempre più complicato, a maggior ragione dopo aver perso un attaccante di spessore come l’argentino. Non era facile per il Napoli trovare un sostituto all’altezza, poi l’infortunio di Milik ha fatto il resto. E’ un problema non di poco conto e Sarri lo sta pagando a caro prezzo”.

    Il tridente “leggero” ha offerto risposte convincenti oppure sarebbe opportuno tornare a puntare su Gabbiadini?
    “A questo ragazzo bisogna dargli fiducia, non può essere messo in discussione dopo ogni partita, non è giusto. Ha grande talento, può esplodere da un momento all’altro ma va lasciato tranquillo. Sono convinto che darà una grossa mano al Napoli, a patto che gli venga data la possibilità di esprimersi, senza quell’obbligo di dover far bene a tutti costi”.

    Il turn over può essere una soluzione?
    “Sul turn over continuo ad avere delle perplessità. Quando si inizia a cambiare troppo rischia di venir meno l’identità della squadra, soprattutto in un momento non semplice come questo. Cambiare qualche pedina può essere utile ma sono contrario alla rivoluzioni”.

    La corsa scudetto è già finita?
    “La Juventus è la favorita numero uno ma è troppo presto per sbilanciarsi. Vediamo cosa succede con il Milan, può essere una sfida molto interessante in questo senso. L’obiettivo principale dei bianconeri è la Champions, non è un mistero, ma conoscendoli so che non molleranno nulla nemmeno in campionato”.

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