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  • Da Brozovic a Mandzukic, la corsa all'oro croato non conviene alla Serie A

    Da Brozovic a Mandzukic, la corsa all'oro croato non conviene alla Serie A

    • Emanuele Tramacere
    La Croazia vince, convince, fa sorridere i propri tifosi con un netto 6-0 rifilato alla giovane e acerba nazionale del Kosovo. Eppure la nazionale allenata da Ante Cacic, è strettamente legata a doppio filo con un rendimento stagionale dei propri giocatori che non brilla certamente nè per continuità e, al contrario delude in campo e fuori.

    TALENTI D'ITALIA - Cos'hanno in comune Mandzukic, Brozovic, Perisic, Kalinic, Strinic, Rog, Vargiu, Badelj e se vogliamo anche Kovacic, Vrsaljko e Jedvaj. Hanno tutti preso parte (chi in campo da titolare, chi subentrando nella ripresa o restando in panchina) alla sfida vinta contro il Kosovo. Ma quella dell'ultima sfida stagionale non è l'unico dato che accomuna tutti questi giocatori. Tutti infatti, sono stati o sono tutt'ora giocatori che hanno giocato e calcato i campi della nostra Serie A.

    COMUNITARI A POCO PREZZO - Il motivo dell'elevato numero di giocatori croati che sono sbarcati e stanno tuttora arrivando in Italia fra formazioni professioniste e squadre Primavera è dovuto ad un cambiamento drastico a livello geopolitico che ha abbattuto le frontiere dello stato croato. Dopo aver fatto domanda per entrare nell'Unione Europea nel 2003, il governo di Zagabria è divenuto parte dell'UE il 1º luglio 2013 facendo diventare tutti i propri cittadini comunitari a tutti gli effetti. Un cambiamento che ha agevolato e non poco il flusso di operazioni di mercato fra Italia e Croazia con i più importanti club di Serie A che hanno potuto iniziare a sfruttare la propria superiorità economica per portare in Italia i calciatori croati, provenienti da formazioni la cua economia è tutt'ora instabile, senza occupare slot da extracomunitari.

    LA CORSA ALL'ORO NON PAGA - Ma la corsa al talento croato sta pagando? La risposta, analizzando l'attuale momento dei calciatori croati di Serie A e non solo è no. E' vero, i calciatori della nazionale dei Vatreni sono spesso dotati di un'ottima tecnica di base, ma il temperamento e la scarsa duttilità tattica li mettono in difficoltà nel salto diretto dal campionato croato a quello italiano. Non è un caso che l'unico croato che non sta sfigurando in questa stagione è Ivan Perisic, cresciuto e svezzato dalla Bundesliga tedesca. 

    DA BROZOVIC A MANDZUKIC, PROBLEMI FUORI CAMPO - Una dote che lo accomuna a Mario Mandzukic, ma se per l'attaccante della Juventus in nazionale parlano i gol segnati (3 al Kosovo) lo stesso discorso non vale in bianconero dove la convivenza con Gonzalo Higuain sta diventando un problema. Problemi come quelli che sta avendo Marcelo Brozovic, messo "in castigo" dall'Inter per comportamenti poco professionali in campo e fuori. Badelj, Rog e Strinic stanno facendo fatica a trovare continuità fra Fiorentina e Napoli e anche Kalinic, dopo lo straordinario avvio della passata stagione in maglia viola, fatica a mantenersi su quegli alti standard di rendimento.

    "ITALIANI" ALL'ESTERO - Un dato che non migliora studiando i giocatori croati passati dall'Italia e già rivenduti all'estero. Mateo Kovacic sta trovando un po' di spazio al Real Madrid solo grazie al lungo infortunio di Luka Modric (anche lui croato). Solo una la presenza con l'Atletico Madrid per l'ex Sassuolo Sime Vrsaljko, mentre anche l'ex Roma Tin Jedvaj è finito fuori dai convocati del Bayer Leverkusen. Un fallimento totale per una nazionale che fatica a trovare il sorriso lontano dalla propria patria. Servirà questo weekend di impegni internazionali per far brillare nuovamente l'oro croato?

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