Da Dzeko a Dzeko: il Torino scopre Lukic, regista del futuro
REGISTA DEL FUTURO - Il Torino lo ha acquistato la scorsa estate dal Partizan Belgrado per 2.5 milioni, su consiglio di Sinisa Mihajlovic: un acquisto pensato più per il futuro che per il presente, Lukić infatti sembra essere destinato a diventare il regista del Torino nel dopo-Valdifiori. E le qualità per diventare una pedina importante della squadra granata non gli mancano: nelle ultime partite, contro Pescara e Roma, nonostante la giovane età (ha 20 anni, ma può vantare già un palmarès di tutto rispetto, con la maglia del Partizan ha vinto il campionato nel 2015 e la Coppa di Serbia nel 2016) e la poca esperienza nel campionato italiano, Lukić ha dimostrato di avere una buona personalità e un piede destro molto educato che gli ha permesso di smistare bene i palloni giocati. Caratteristiche queste importanti per un ruolo come quello del regista di centrocampo, in cui oltre ad essere dotati dal punto di vista tecnico è necessario anche possedere le giuste qualità caratteriali.
LUKIC, TORINO E IL TORO - Finora Lukić ha collezionato solamente sette presenze in questo campionato, ma il minutaggio ridotto non è un problema per il centrocampista. “Sono il più giovane della squadra e devo imparare – ha dichiarato il numero 25 granata negli scorsi giorni – il club mi ha detto che ero il loro investimento per il futuro e che devo essere paziente. È bello ritrovare come allenatore Mihajlovic, un calciatore che ho visto in tv da bambino. Sinisa mi sta aiutando molto, con lui all’inizio ho parlato in serbo ma ha insistito perché imparassi l’italiano rapidamente”. Proprio quello della lingua è uno degli ostacoli che il centrocampista deve ancora superare, nel frattempo si sta ambientando alla vita torinese: ha affittato un'appartamento in pieno centro città e ha riempito i propri profili social con selfie e foto nelle varie vie e piazze storiche del capoluogo piemontese. Oltre che a Torino, sul suo profilo Instagram c'è anche tanto Toro e quell'anello di congiunzione tra la città e la squadra rappresentato da Superga: dopo essere arrivato nel club granata, accompagnato dalla famiglia, ha subito fatto visita alla Basilica e reso omaggio ai campioni del Grande Torino che lì perirono il 4 maggio del 1949. Il modo migliore per integrarsi nella nuova squadra.