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  • Da Tolisso a Keita: ecco chi deve prendere la Juve per arrivare a Kiev

    Da Tolisso a Keita: ecco chi deve prendere la Juve per arrivare a Kiev

    • Giancarlo Padovan
    Il migliore Real Madrid è ancora superiore alla migliore Juve. Questo ha detto Cardiff, da questo Allegri (o chi per lui) deve ripartire. Non sappiamo quante possibilità ci siano che l’allenatore traslochi al Paris Saint Germain (ma 10 milioni sono tanti), certo la Juve è prima di tutto la società e non si attarderà in moine. Anche Conte sembrava insostituibile e all’annuncio del sostituto si scatenarono i velleitari moti di Vinovo con assalto all’auto del nuovo allenatore. Lo stesso che in tre anni ha vinto altrettanti scudetti, altrettante Coppe Italia e ha portato la Juve due volte alla finale di Champions League. Ma era stata la società a scegliere, fu la società a difenderlo, è stata la società a creare una squadra vincente in Italia e competitiva in Europa. Cosa che avverrà anche nell’imminente estate, con o senza Allegri.

    Dove la Juve deve rafforzarsi? Prima di tutto a centrocampo perché tre elementi (Pjanic, Khedira e Marchisio) non sono sufficienti per due ruoli. Ne serve almeno un altro disponibile ad accettare un turnover da grande squadra. Accantonate le suggestioni (Iniesta o Modric) andrebbe percorsa la strada che porta a Tolisso. Il Lione chiede 40 milioni (tanti), ma la Juve è l’unica che può prenderlo. Tolisso sa giocare in tre ruoli: da perno davanti alla difesa, da centrale puro e da mezz’ala. E’ completo ed è maturo, pronto - secondo me e secondo molti osservatori del calcio francese - al salto di qualità.

    Ma i settori più bisognosi di un nuovo respiro sono quelli laterali. Il primo nome sull’agenda di Marotta riguarda Bernardeschi. La Juve è la società che offre più soldi alla Fiorentina e al giocatore, ma il club viola fa muro dichiarandolo incedibile. Molto dipenderà dalla volontà dell’interessato che finora ha rifiutato il rinnovo del contratto a due milioni e mezzo. Non basta: la Juve ha nel mirino sia Di Maria (Psg) che Douglas Costa (Bayern Monaco). Più facile arrivare al secondo anche per gli ottimi rapporti esistenti tra la Juve e la società di Rummenigge. La differenza con Bernardeschi, più di prospettiva, è che questi ultimi avrebbero un profilo internazionale più spendibile. Da ricordare che tra qualche mese torna a disposizione Piaca.

    Passando agli esterni bassi, la volontà di Allegri è sempre stata quella di rilanciare De Sciglio in una città diversa da Milano. Il giocatore ha scelto la Juve da tempo, ma se lo reputo più affidabile di Lichtsteiner (da congedare serenamente come fu fatto per Evra), non lo è certo di Alex Sandro. Infatti De Sciglio può giocare sia a destra che a sinistra. Tuttavia dovrà lavorare molto prima di diventare un’alternativa credibile a chi già c’è.

    Novità necessarie anche in difesa. Parta o meno Bonucci, la Juve ha bisogno di un centrale di grande livello o di due. Da tempo è sulle tracce di Felipe del Porto, la società ha problemi di fair play finanziario e, dunque, deve vendere. Qualcuno ha fatto il nome di Marquinhos, difensore centrale del Psg, ma tutto dipendere dal nuovo allenatore dei francesi, visto che Emery viene dato in partenza. In ogni caso, Barzagli e Chiellini sono confermati (anche se il secondo aspetta il prolungamento del contratto), Benatia dovrebbe diventare titolare, se parte Bonucci ne servono due, anche perché la cosiddetta difesa a tre non è stata mai del tutto archiviata e Rugani è bravo, ma troppo fragile.

    Per la porta ci sarà di nuovo Buffon. Però avere lusingato Szczesny significa aver pensato anche al dopo. Il polacco non resterà a Roma, ma non ha intenzione di fare la riserva. Ora o pensa ad un progetto pluriennale o si accasa altrove e alla Juve resta un problema, perché Neto se ne andrà certamente. Comunque, fino a quando la vicenda Donnarumma non sarà chiusa o chiarita, continuo a pensare che - complice Raiola - esista uno spiraglio di bianconero nel futuro del portiere milanista.

    Infine l’attacco. La Juve ha preso Schick che non ha ancora deciso se affrontare subito il bianconero o restare un altro anno alla Sampdoria. Confermatissimi Higuain, Dybala e Mandzukic (rinnovo recente), resta il posto per Keita in scadenza con la Lazio nel 2018. Lotito vorrebbe 20 milioni che, date le condizioni, sono ritenuti eccessivi. Però a 22 anni e con sedici gol segnati nell’ultimo campionato di serie A, Keita non è un azzardo. E’ una sicurezza e uno stimolo per l’intero reparto.. 

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