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  • Dai e dai, Allegri ha scoperto che El Shaarawy è uno da Milan
Dai e dai, Allegri ha scoperto che El Shaarawy è uno da Milan

Dai e dai, Allegri ha scoperto che El Shaarawy è uno da Milan

  • Xavier Jacobelli - Direttore www.quotidiano.net

La vittoria del Milan a Udine è tre volte importante. Spezza la serie negativa dei campioni d'Italia che, fra campionato e Coppa Italia, avevano perso tre dele precedenrti 5 partite. Infrange l'imbattibilità casalinga dei friulani che, purtroppo, hanno anche perso Isla, a causa di un brutto infortunio. Dimostra come El Shaarawy sia già molto più di un talentuoso diciannovenne: è un giocatore da Milan, è già la bestia nera dell'Udinese, alla quale ha segnato sia all'andata sia al ritorno. Dai e dai, se n'è accorto anche Allegri. Meglio tardi che mai. 


Sino a quando Di Natale è rimasto in campo, l'Udinese ha meritato nettamente di vincere. Il primo tempo dei friulani è stato spettacolare e soltanto un grande Amelia ha impedito la resa dei Campioni d'Italia.  Sarà stato un caso, ma quando è uscito il capocannoniere del campionato, giunto a quota 17, per i bianconeri s'è spenta la luce.

Dopo due minuti, Maxi Lopez ha pareggiato, sfruttando un errore di Handanovic; dopo dieci minuti, lo stesso ex catanese ha mandato in gol El Shaarawy, la cui rapidità d'esecuzione nella circostanza è stata degna di un grande attaccante. Elogi da condividere con l'argentino, peraltro gettato nella mischia sin troppo tardi (21' del secondo tempo): una rete e un assist in 19 minuti dimostrano quanto abbia assolto bene il compito di vice Ibrahimovic in uno spazio tanto breve.

Undici indisponibili e due squalificati sembravano aver tarpato le ali ai rossoneri che, invece, hanno ribaltato la partita con un finale rabbioso, degno del loro rango. Provvisoriamente capolista per vie delle due partite che la Juve deve recuperare, ora Allegri è chiamato a restituire un gioco al Milan. La squadra tiene botta con l'orgoglio smisurato dei veterani, ma ci vuole altro per contendere il titolo ai bianconeri.

Nell'emergenza, l'importante è avere uno come El Shaarawy, altro che Tevez. Mentre risultano ancora misteriose le cause dell'ostracismo che gli era stato inflitto nella prima parte del campionato, il ragazzo prodigio accelera nel recupero del tempo perduto, non per colpa sua. Quando si ha la fortuna di avere uno come lui, bisogna farlo giocare.  Bisogna avere il coraggio di credere nei giovani


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