Calciomercato.com

  • Allegri e Sarri andavano esonerati subito
Allegri e Sarri andavano esonerati subito

Allegri e Sarri andavano esonerati subito

  • Michele Dalai
Allegri e Sarri andavano esonerati alla terza giornata come chiedevano molti tifosi di Napoli e Juventus. Li avessero accontentati, ora avremmo un campionato diverso. Molto più a misura di Bar Sport.

Dybala è un giocatore rovinato dalle frequentazioni, un disastro. Aveva ragione Zamparini, come spesso accade. Pensa se frequentasse la gente giusta, pensa se non fosse stato rovinato dalle cattive compagnie, pensa se mia nonna avesse le ruote e corresse in Formula 1

Anche Higuain non è all’altezza, troppo nervoso. Andava ceduto dopo un rigore sbagliato in estate, magari dopo quell’amichevole contro la Rappresentativa dei postini della Val Gardena che aveva giocato così così, che si vede che sta male a Napoli e vuole andarsene.

Mancini ha buone sensazioni. Qualcosa nell’aria, magari uno dei tre palloni caduti sulla capoccia degli irriducibili veronesi lo deve aver convinto che c’è del buono nel disastro di questa povera Inter rimasta in vacanza, impantanata nelle sabbie mobili di Doha. Ma lui ci vede del buono, quel brivido lungo la schiena che deve aver sentito anche Napoleone il 18 giugno del 1815, a Waterloo. In fondo c’è tutto e di quel che manca non manca nulla: 9 gol subiti in tre trasferte, una difesa in preda al delirio, un centrocampo di improvvisatori e un reparto offensivo meno compatto della sinistra milanese, gente che si accoltellerebbe alle spalle anche più volte al giorno. Ma Mancini ha buone sensazioni perché potrebbe andare pure peggio, potrebbe capitargli un presidente che gli chiede ragione di questo anno e mezzo di totale inconcludenza. 

Spalletti ha aggiustato la Roma, tipo buon meccanico di paese alle prese con una macchina che non conosce, che non ha mai visto, troppo moderna e sofisticata per i suoi standard. E allora che si fa? Due martellate al telaio, un pugno sul cofano e via che il motore riparte. Certo la buona sorte aiuta, tra rigori sbagliati e traverse clamorose, tra assedi finali degli avversari e cazziatoni ai propri giocatori in diretta tv, giusto per chiarire che la colpa è di chi gioca e mai di chi allena. Ma la ricetta funziona e la Roma sta tornando dove dovrebbe stare da inizio stagione, su quel podio che sembrava scritto e che Inter e Fiorentina hanno provato ad occupare abusivamente. 

Non era champagne, non è spumante. Mihajlovic è bravo e basta, sta cavando fuori qualcosa di sensato dal delirante gruppo di gitanti che la società gli ha messo a disposizione. Il calcio ha regole abbastanza semplici: se non sai fare tutto e bene, inutile saper fare tutto così così. Specializzarsi conviene e il Milan lo sta facendo. Difende, corre e gioca un bellissimo contropiede primario. In difficoltà quando deve imporre il suo gioco (ma i miracoli inutile chiederli), resta una sfida molto difficile per chi allena, tra la vanagloria di un presidente interventista e le acrobazie di un amministratore delegato contestato come pochi altri. 

Ranocchia (che conferma i suoi spaventosi limiti), Dodò (che sta giocando bene), Alvarez, Silvestre. La Sampdoria di Ferrero deve aver qualcosa da farsi perdonare o qualche colpa da espiare. Non si spiega altrimenti questa passione per l’usato pericoloso (l’esatto contrario dell’usato sicuro), nerazzurro. 

Totti dice a Cassano: fortuna che ti ha messo solo alla fine, che ci hai fatto ballare la rumba.
Cassano dice a Totti qualcosa di divertente, ma la sua mano cripta la frase. 
Gente che si vuol bene nonostante caratteri, talenti e passato.
Parisse sbaglia il drop della vittoria contro la Francia.
Lo Cicero scrive cose cattive e gratuite su Parisse.
Gente che non si vuol bene nonostante caratteri, talento e passato.
Per una volta il calcio trionfa nella retorica dei buoni sentimenti (ma forse solo perché non s’è capito che ha detto Fantantonio)


@micheledalai

Altre Notizie