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  • Davvero la serie A è un campionato minore?

    Davvero la serie A è un campionato minore?

    • Luca Borioni
    Da VivoPerLei
    ilMister scrive:


    Le partite del terzo turno di questo Europeo hanno portato al goal molti giocatori che militano o sono di proprietà di squadre italane. Mario Gomez ha steso l'Irlanda del Nord segnando alla prima partita da titolare, Blaszczykowsky ha risolto la gara della Polonia contro l'Ucraina e in Croazia-Spagna sono addirittura tre le reti segnate da calciatori che militano nel nostro campionato: Morata, Kalinic, Perisic (con il primo ormai sulla via di ritorno per Madrid). 

    Se aggiungiamo l'ottimo torneo disputato fino ad ora dalla sfortunata ma organizzatissima Albania di De Biasi, le ottime prestazioni di Hamsik con la Slovacchia, il sempre solido Glick con la Polonia, Vrsaljco e Badelj titolari nella Croazia che ha domato la Spagna, Lichtsteiner e Dzemaili nella Svizzera che ha fermato la Francia sullo 0-0 e che tra i padroni di casa il giocatore più atteso è Pogba, il quadro è completo. 

    Anzi se dobbiamo completare del tutto il quadro dobbiamo mettere i nostri ragazzi tra i migliori del torneo: fino ad ora gli azzurri di Conte hanno messo in campo grande grinta e concentrazione rappresentando in pieno il calcio italiano, indipendentemente dal risultato di stasera.

    Potremmo aggiungere che l'Argentina che sta dominando la Copa America è guidata, oltre che dal solito Messi, dal Pipita Higuain e che nella semifinale Colombia-Cile giocheranno Zapata, Murillo, Cuadrado, Bacca e Medel.

    Il nostro è quindi ancora un campionato dal valore indiscutibile, il più difficile e più formativo. Se dobbiamo quindi andare a cercare motivi per i quali il nostro è considerato meno importante di altri, non credo che possano risiedere nella qualità dei calciatori ma probabile che incidano invece progetti tecnici improvvisati politica degli stadi ed investimenti inesistenti.
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    Luca Borioni risponde:

    Siamo tutti d'accordo, mi pare, sul fatto che la Serie A non sia poi un campionato qualitativamente scarso. Lo ha dimostrato ilMister con il suo approfondimento che ha evidenziato quanti e quali siano i protagonisti in giro per il mondo che arrivano proprio da qui, dalla nostra Serie A.
    E allora, qual è il problema?
    Prendiamo un'eccellenza italiana, le opere d'arte. Ne possiamo vantare più di tutti eppure non possiamo affermare che il nostro paese abbia saputo puntare tutto su un settore (che sarebbe) redditizio come il turismo. Un paradosso, ma è così.
    Allo stesso modo, il calcio italiano non eccelle per infrastrutture e organizzazione. In altre parole il problema riguarda i dirigenti (così come, in altri campi, i nostri politici). Abbiamo il prodotto ma non sappiamo venderlo: anche nel calcio è così. Eravamo ai vertici, siamo scesi e continuiamo a scendere nelle classifiche internazionali. Quando ci sarà il famoso ricambio generazionale ai vertici del management calcistico, potremo far ripartire il baraccone.


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