Partita di sacrificio, corsa e cuore, di quelle che i tifosi genoani non vedevano da tempo. Partita scardinata dal gol di Boateng, ma forse decisa dall'espulsione del turbolento Jankovic. Il Genoa esce sconfitto da San Siro dopo la migliore prestazione degli ultimi tempi, ritrova un po' di cuore e mantiene intatte (grazie agli altri risultati) le speranze salvezza. Il lavoro di De Canio si è visto sul campo: il neo mister è stato bravo a ridare motivazioni ad un gruppo che fino a ieri sembrava in fin di vita. Il suo Genoa sarà questo, da qui alla fine del campionato: cuore, polmoni e muscoli per evitare il peggio, con poco spazio per fantasia e bel gioco. D'altra parte perché preoccuparsi di questo proprio adesso?

Il Grifone di San Siro sarà quello che domenica andrà a Bologna alla ricerca di punti salvezza. Confermato il 4-5-1 buono per imbrigliare il Diavolo, ma ancora da sistemare per quello che riguarda la fase offensiva. Pochissimi i cambi in vista: Sculli andrà a centrocampo grazie al ritorno di Mesto sulla linea difensiva. Si siederà nuovamente in panchina Alberto Gilardino: il suo stato di forma è pessimo e il Genoa non ha più tempo per aspettarlo. Palacio sarà l'unica punta con Belluschi, Biondini e Kucka a blindare un centrocampo che dovrà badare soprattutto a non prenderle. Il malato rossoblù ieri ha battuto un colpo importante, De Canio lo ha in parte risvegliato, ora si aspettano ulteriori segnali di crescita: la permanenza in serie A è tutt'altro che un'utopia, ma ora servono i punti.