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  • De Laurentiis ha ragione: con Allegri non ci divertiamo

    De Laurentiis ha ragione: con Allegri non ci divertiamo

    È stato chiaro e diretto - come suo solito - Aurelio De Laurentiis, nelle dichiarazioni del post Napoli-Juventus atto secondo, che ieri sera ha sancito l'eliminazione della sua squadra e la qualificazione alla finale dei bianconeri. "Mi aspettavo che il Napoli giocasse meglio della Juventus - le sue parole a Rai Sport - proprio come domenica. Si sentiva la nostra superiorità, perché c'è cuore. E oltre al cuore noi non abbiamo un allenatore catenacciaro, ma Sarri, un fautore del calcio vero e bello".

    I SOLDI NON BASTANO - Parole che testimoniano, ovviamente, l'amarezza per l'eliminazione. Ma sono anche il riassunto di una concezione del calcio ben precisa che il patron partenopeo, da esteta e amante dello spettacolo, ha. Anche il calcio è, come il cinema, una passione, un passatempo e, infine, un divertimentoPiù che la vittoria, è importante il metodo con cui ci si arriva. La strada scelta dalla Juventus - così come dal Real Madrid, altro grande rivale di questa stagione - è quella dei soldi, dei fatturati super che permettono di comprare grandi campioni. Una volta presi, poi, all'allenatore di turno basta assemblarli come fosse una raccolta di figurine, per aspettare e raccogliere il risultato.

    IDEE AL POTERE - La strada che invece ha deciso di perseguire il Napoli - più simile, per filosofia, a quella del Barcellona - ha basi diverse. Si parte dalle idee e intorno a queste si costruisce. Nel caso specifico del Napoli, si parte da Sarri, un abile maestro in grado di prendere calciatori normali e giovani promettenti e trasformarli in un gruppo che fa tremare le grandi italiane ed europee. E anche di arrivare alla vittoria, come dimostrato ieri sera. Perché "vincere è importante, ma NON è l'unica cosa che conta". 

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