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  • De Rossi insulta, Spalletti lo difende: razzismo libero. Ma una squalifica?

    De Rossi insulta, Spalletti lo difende: razzismo libero. Ma una squalifica?

    • Stefano Agresti
    Andiamo da un eccesso all'altro: subito dopo aver dato del finocchio e del frocio a Mancini, Sarri sembrava un terrorista; un paio di giorni dopo, era quasi un eroe vittima di chissà quale macchinazione. Bacchettoni o insensibili, non conosciamo vie di mezzo. Nelle ultime ore sta prevalendo la seconda strada, quella secondo cui sono "cose di campo" e lì devono restare.

    Non è così, perché c'è campo e campo. Ci sono cose da seconda categoria, là dove ti compri gli scarpini e ti lavi la maglietta: trovi l'arrogante, il maleducato, il razzista e provi ad arginarlo, ma non è che puoi pretendere che l'arbitro - uno solo, spesso preso in mezzo a decine o centinaia di calciatori e spettatori inferociti - veda tutto e tutto ascolti. Soprattutto, il maleducato di seconda categoria non è un esempio per nessuno. Poi c'è la serie A, e lì è completamente diverso: soldi a valanga, tanti onori e anche qualche responsabilità. Nei confronti dei ragazzi che osservano, ad esempio. Ecco, quello è un altro campo: il mondo ti guarda, per tua fortuna, e le "cose di campo" sono cose di tutti. Perciò chi sbaglia deve - dovrebbe - pagare.

    Dopo Sarri, De Rossi: "Zingaro di merda", ha detto a Mandzukic. Non si può fare. E per cortesia non tiriamo fuori scusanti tristi, tipo "Mandzukic non è zingaro quindi non è un insulto razzista", come ci è toccato ascoltare: il razzismo è dentro quelle parole, indipendentemente da colui al quale sono indirizzate. Pessima la reazione di Spalletti, quasi quanto l'insulto di De Rossi: "Mandzukic ci ha preso per il culo per dieci minuti". E allora tu gli dai dello zingaro di merda? E ancora, in un deprimente crescendo: "Insegneremo a Daniele a mettersi la mano davanti alla bocca". Pensavamo gli insegnassero a comportarsi in modo differente.

    Abbiamo solo una salvezza: qualche bella squalifica. Ma vedrete che non arriverà. Insulto libero, magari a bocca coperta.

    E se questo pezzo vi sembra bacchettone, pazienza: a noi sembra giusto denunciare la deriva in cui è finito (anche) il nostro calcio. Magari qualcuno se ne accorge e prova ad arginarla.
     

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