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  • De Sciglio e l'incubo Santon

    De Sciglio e l'incubo Santon

    Stesso ruolo, stessa città, stessa esplosione, squadre diverse. E un anno di differenza. Le storie di Mattia De Sciglio e Davide Santon sono più simili di quanto si possa credere. Il momento del talento classe 1992 esploso sotto la gestione di Allegri ricorda molto quello del terzino ex Inter ora a Newcastle, lanciato nell'elite del calcio da José Mourinho. Correva l'anno 2009 quando lo Special One decise di puntare su un ragazzino fisicamente dotato, con brufoli sul volto e piedi interessanti. In pochi mesi la vita sportiva del 18enne Santon cambia in maniera indelebile con l'esordio in Coppa Italia con la Roma, in campionato con la Sampdoria e in Champions League contro il Manchester United di Cristiano Ronaldo. Un'ascesa impressionante, notata anche dal ct azzurro di Marcello Lippi che lo decide di portarlo in Sudafrica per giocare la Confederation Cup.

    La stagione 2009-2010 doveva essere quella della consacrazione, invece certifica l'inizio della crisi per Santon, che non riesce a trovare spazio e complice un infortunio con l'Under 21 perde contatto con il campo. Un anno dopo, con Benitez in panchina, finisce nel dimenticaio, Branca lo manda a Cesena per farlo giocare con continuità, ma non riesce a convincere pienamente tanto che in estate l'Inter lo cede a titolo definitivo al Newcastle. Da baby prodigio a uno dei tanti, Santon sta cercando di tornare in auge lontano dall'Italia, nella speranza di tornare da progonista nel calcio che conta. A De Sciglio non resta che toccare ferro. E al Milan coccolarsi il suo nuovo fenomeno: sperando che la sua corsa sia radicalmente diversa rispetto a quella di Santon. De Sciglio, il futuro è già oggi.

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