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  • Del Piero balla sulle polemiche da bar

    Del Piero balla sulle polemiche da bar

    • Luca Borioni
    Non c’è dubbio che Alessandro Del Piero sia stato ed è un campione non solo di sport ma anche di comunicazione. Un campione contemporaneo, mediatico, soggetto ideale per spot pubblicitari ed esclusive comparsate da fine opinionista, dopo le giocate spettacolari messe in scena in quasi vent’anni di Juventus.

    Del Piero che, in nome della sua attitudine televisiva, si è improvvisato anche interprete di un tango in Ballando con le stelle, nella prima serata del sabato sera targato Rai 1, la più classica delle vetrine nazional-popolari.

    Gestita ovviamente al meglio da Del Piero. Nel suo vestito blu impeccabile, ha strappato applausi unanimi alla platea dello studio di Roma, parlando con consueta chiarezza ed equilibrio, di argomenti vari: dalla figura indimenticabile di suo padre Gino, modello di genitore discreto ma sempre presente che Alex ora si sforza di imitare nei confronti dei suoi tre figli, alla sua nuova vita stellare da ex a Los Angeles, dalla passione che ha lo ha guidato nella lunga carriera di calciatore fino al momento difficile di un campione come lui, vicino all’addio ovvero Totti (“deve dare tutto se stesso anche in questo momento” ha consigliato al collega sempre stimato). 

    Del Piero ha riscosso solo applausi e quando è sceso in pista, confessando di provare un’emozione nuova, la sua performance non è stata dissimile da quelle di calciatore: molto professionale. Due settimane di preparativi sotto la guida della ballerina Roberta Beccarini e pochi ma intensi minuti di un tango inevitabilmente passionale, vissuto da Del Piero con eleganza e discreta disinvoltura, lontano dalle impacciate improvvisazioni di altri colleghi con le gambe curve che lo avevano preceduto nella trasmissione di Milly Carlucci

    E alla fine il voto dei giudici, accompagnato da elogi accalorati non poteva che essere quello: dieci. Come il numero di maglia del capitano di tante sfide con la Juventus. Come il valore mediatico di un personaggio di grande caratura comunicazionale. Talmente immerso nella sua nuova dimensione da non essere più catalogabile soltanto come “icona bianconera”. Talmente riconoscibile nella sua immagine di sportivo portatore di valori condivisi che può avere successo anche al di fuori del recinto calcistico, perfino in una gara di ballo, e non solo in Italia, ma anche in Australia, in India, negli Usa e ovunque si richiedano capacità universali. Il messaggio mediatico di Del Piero arriva ovunque.

    C’è un rumore di sottofondo, però. Quello di una parte di suoi ex “tifosi” o ex ammiratori che ora – forse anche qui – prendono le distanze dal campionissimo colpevole – come dicevano i greci – di un peccato di hyibris, cioè di un atto di superbia o tracotanza, un eccesso d’orgoglio non concesso alle bandiere, qualcosa che lo ha portato fuori dal seminato di calciatore simbolo di una squadra e che lo ha spinto verso nuove conoscenze, dal suo punto di vista. O semplicemente verso nuovi ingaggi, dal punto di vista dei suoi detrattori: dagli ultimi milioni ottenuti nelle ricche periferie internazionali del nuovo calcio fino agli ovattati studi televisivi di Sky o infine al tango sensuale in prima serata su Rai 3. Qualcuno non riconosce il nobile intento del fuoriclasse mediatico e si accanisce con l’ex beniamino. Che avrebbe dovuto adeguarsi alle linee guida societarie, mettere da parte l’orgoglio e mettersi invece al servizio della dirigenza. Altri lo hanno fatto, Alex – che pure anche con la Carlucci ha rievocato l’esperienza della serie B in bianconero: “… fu un atto dovuto” – non si è lasciato omologare. E’ andato via. Chi fa scelte in controtendenza si espone sempre al giudizio universale e all’invidia generale. In italia, poi, si tratta di un rischio scontato. Ma giustamente Alex se ne infischia, e balla nel suo completo nero una milonga impeccabile, postura eretta e stile invidiabile. Balla su tutto. Il campione mediatico.

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