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  • DeLa ha torto nei modi, ragione nel merito

    DeLa ha torto nei modi, ragione nel merito


    Forse non c’è solo ironia nel pezzo di Massimiliano Gallo perché questa volta DeLa ha davvero ragione. Tocca anche qui fare una piccola distinzione. Questa volta tra la forma e il contenuto: il Presidente ha ragione da vendere nel merito dell’argomento, torto marcio per il modo con cui si è espresso. E lasciamo stare la cinematografica fuga alla Harrison Ford, versione “Il fuggitivo”.
    Ha ragione DeLa nel sostenere che l’auto-organizzazione che il nostro sistema-calcio si è data è oltremodo rivedibile. Per una volta il Presidente azzurro non rivendicava diritti solo per sé e per il suo club, ma per l’intero comparto calcistico nazionale. Ognuno può pensarla a piacimento sul fatto di pilotare più o meno incisivamente il calendario, eppure una migliore collocazione delle partite porterebbe un indubbio vantaggio a tutti. No, non è soltanto una questione sportiva. Sono certo che per DeLa il “casus belli” sia anche un fattore economico. Un esempio? Alla terza c’è Napoli – Milan e tre giorni prima la partita di Champions. Una partita al San Paolo contro il Milan è pronosticabile che possa fruttare un incasso vicino ai due milioni di euro (se non superiore). Avrà lo stesso appeal se tre giorni prima dovessimo giocare in casa contro una big europea? E, a prescindere dall’amore infinito per la maglia azzurra, in un periodo di crisi come quello attuale può una famiglia svenarsi per spendere cifre non certo contenute ad una distanza così ravvicinata?

    Per una volta la questione sollevata da De Laurentiis non è soltanto folklore, ma c’è realmente del consistenza nelle sue esternazioni.
    Ciò che però lo ha portato sulla strada sbagliata è ancora una volta il modo con cui ha reagito. E, per certo, non gli fa buon gioco tutto il profluvio declaratorio dei giorni precedenti. Per una volta che poteva davvero imporsi come innovatore, rivoluzionario e riformatore del malandato calcio nostrano.. Povero DeLa: prenderanno questa sua fuga e il relativo turpiloquio per l’ennesima pulcinellata. Ecco perché da qualche tempo qui su Il Napolista si è criticato il suo modo di fare. A volte la forma diventa contenuto: due concetti imprescindibili l’uno dall’altro.
    E così, mentre ieri andava in onda il sorteggio dei calendari, era tristemente divertente (perdonate l’ossimoro) notare gli altri presidenti che ammiccavano e si parlavano all’orecchio durante le esternazioni del DeLa. Tra di loro mancava solo il nuovo personaggio di Guzzanti (il vecchio incontinente piduista) che asserisse: «L’ha fatto ancora..».. Erano tutti lì ad aspettare lo show.
    E intanto il buon Beretta, presidente di Lega, era lì in versione pilatesca, come Decaro nella smorfia, che diceva: «Io me ne lavo le mani, io me ne lavo le mani..»..
    Che fare allora? Prendiamola a ridere per non piangere.. Del resto è proprio DeLa che ha scelto così.. Una risata ci seppellirà.. ma speriamo di no.
     


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