Calciomercato.com

  • VIDEO Delio Rossi passi qualche giornata a riflettere (molto)

    VIDEO Delio Rossi passi qualche giornata a riflettere (molto)

    Guardate questa foto – magari dopo aver guardato anche la gazzarra finale di Sampdoria-Roma – ecco io credo che a Delio Rossi sarebbe più che giusto dare 5 giornate di squalifica. Che cosa gli succeda non so: so che lo scorso anno ha picchiato un giocatore in panchina come mai si era visto nella storia del calcio mondiale, so che finita la partita con la Roma si è messo a battibeccare con Burdisso (che magari gli avrà anche detto qualcosa) e alla fine se ne è uscito fuori con questo gesto: il dito medio alzato. Ripeto, cosa scatti nella sua testa non lo so, ma so che non tiene a freno il proprio impulso, e questo non è accettabile da nessuno.

    Tanto meno da un allenatore, addirittura di lunga carriera come lui, che rappresenta un punto di riferimento per una squadra e per il pubblico. Delio Rossi ha un concetto del calcio come arena che non mi piace affatto. E visto che non si adegua, visto che continua a dare sfogo al suo istinto, è giusto intervenire usando la “recidiva” nella maniera dovuta. Quanto merita il suo comportamento? Due, giornate, tre? Bene, siccome è recidivo, facciamo da quattro a sei.

    Non vorrei tirare in mezzo il caso-Conte di qualche settimana fa, l’aggressione verbale all’arbitro per un rigore non fischiato, la giusta squalifica che si è preso. E anche le scuse, bisogna riconoscerlo, che ha espresso davanti ad arbitri e capitani. Conte ha sbagliato, ma ha capito di aver sbagliato. Finita la partita, qualsiasi cosa sia successa, c’è il dovere di accettare il risultato e chiudere le ostilità sportive. Altrimenti che sport è?

    Daniele De Rossi, che pure delle cose sbagliate in campo ha fatto, è stato durissimo: “E’ sempre sopra le righe. Ha quasi 60 anni e fa cose assurde. Tra l’altro, viene da precedenti nom felicissimi. Non mi piace chi fa queste sceneggiate, è imbarazzante, chi si erge a paladino dalla giustizia e poi esce incitando la curva”. Io non ho mai conosciuto questo Delio Rossi, ho avuto occasione di vederlo e parlarci negli anni scorsi, e non era questo Delio Rossi. Anzi era una persona moderata, tranquilla, un grande lavoratore e un grande tecnico. Tutti per lui nell’ambiente usavano la parola “maestro”. Inteso proprio come insegnante e addirittura educatore. Quel tecnico lì non lo riconosco e non lo ritrovo più. Quando si rese protagonista dell’aggressione a Ljajic, subito dopo l’inevitabile licenziamento in tronco portò a testimonianza la sua vita. Comprendo, ma si giudicano i fatti. E anzi la delusione è ancora maggiore perché proprio da una persone così le intemperanze si accettano ancora di meno. Lo stress e la tensione ce l’hanno tutti e tutti hanno il dovere di tenerli sotto controllo. Il calcio, come tutto lo sport, è regole e comportamento e rispetto: lo sa benissimo anche lui. Né tanto meno è possibile cavarsela con una frase da nulla “Sono cose di campo, è finita”. Sono cose di campo che tutti possono vedere e che lasciano il segno. E soprattutto non è finita.


    Altre Notizie