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  • Della Valle su Jovetic: 'Se vuole, è libero di andare via'
Della Valle su Jovetic: 'Se vuole, è libero di andare via'

Della Valle su Jovetic: 'Se vuole, è libero di andare via'

«SIAMO IN EUROPA! Ma io spero ancora nella Champions. E il meglio deve ancora venire... Però sono un uomo d’onore: se Jovetic mi chiederà di rispettare la promessa, cioè di lasciarlo andar via, manterrò la parola».
Abbracci, champagne e una missione da compiere: vincere a Pescara sognando che il Siena fermi il Milan. Andrea Della Valle è più frizzante delle bollicine che salgono dal calice per festeggiare il ritorno nel grande calcio e il gioco di una Fiorentina spumeggiante, celebrata, invidiata. Ma è anche giornata di rovesci d’acqua, come sanno i tifosi inzuppati fino alle ossa. Così arriva anche la doccia, a suo modo gelata: Jo-Jo potrà partire. Per dove? Al novanta per cento destinazione Premier League, campionato inglese. Con la sua cessione la Fiorentina incasserà quel pacchetto di milioni (a occhio e croce una trentina) molto utili se non arrivasse la qualificazione Champions. L’Europa League, il vecchio torneo Uefa, è prestigioso ma assai meno ricco della coppa dalle grandi orecchie.

Presidente, quando parlerà con Jovetic?

«Dopo Pescara. Sarà un’altra partita a quattr’occhi, fra lui e me. Come successe a Moena, quando gli chiesi di restare, garantendo che avremmo fatto una squadra per lui e per tornare in Europa. Una squadra da Champions. Lo credevo dentro di me, anche se in qual momento esageravo. Ma in Europa ci siamo. Allora gli dirò che, se vuole, sarà libero di andarsene. Naturalmente insisterò perchè rimanga: la Fiorentina della prossima stagione sarà ancora più forte. Ripeto: il meglio deve venire!».

Ha già in mente chi potrebbe prendere il posto di Jovetic?

«Piano: prima devo parlarci e lui deve farmi conoscere le sue intenzioni. Poi vedremo...».

Però sono mesi che lei annuncia una grande campagna acquisti...
«Lo confermo. Ho detto a Pradè e Macia di tenersi pronti, perchè da domenica 19 maggio comincia il ’loro’ campionato, cioè l’avvio di trattative che dovranno dare alla Fuiorentina ciò che le manca per stare al passo con le altre grandi squadre e, addirittura, per superarle».

Ha fissato punti fermi?
«Prima di tutto cercheremo di trattenere i nostri migliori giocatori. Jovetic, lo ripeto, rappresenta un capitolo a parte perchè per trattenerlo non posso venire meno alla mia parola, ma gli altri (Cuadrado, Borca Valero, Pizarro ndr) non sono trattabili. Tutti insieme ci hanno regalato una stagione bellissima e, lo confesso, del tutto imprevista dopo le ultime stagioni deludenti».

Quando ha capito che questa Fiorentina sarebbe stata fra le prime tre-quattro?

«A Moena, durante il ritiro, compresi che allenatore e squadra stavano preparando delle sorprese. Ma la certezza l’ebbi alla prima giornata, in casa, contro l’Udinese: una vittoria che dette la carica a me e a tutta Firenze».

Il rammarico?
«La sconfitta contro il Pescara. Quei tre punti persi a gennaio, dopo le feste, pesano sulla classifica attuale. Così come pesa, e ha messo a dura prova la nostra pazienza, il rigore che Mazzoleni non ci ha concesso nella partita contro la Roma. Ma non è finita...».

Cinquecento partite della Fiorentina targata Della Valle: contento?

«Molto. Ricordo la prima, contro il Pisa, quando ci aspettava il campionato di C2. Sono passati undici anni e tutto mi sembra un bel sogno».

Ha dimenticato Calciopoli?
«Non abbiamo mollato mai. La reazione è sempre stata brillantissima: qualificazioni per la Champions, per l’Uefa e tante belle vittorie».

Anche un altro giocatore ha detto di volersene andare: cercherà di trettenere ancora Luca Toni?
«Intanto mi sono congratulato con lui per l’ottavo gol. Parleremo. Vedremo...».

I tifosi vogliono lo stadio nuovo. Quando?
«Ci vorrà un po’ di tempo. Certo, che tempaccio! Tutti zuppi. Ma grazie a Dio è stata una grande giornata. E c’è una settimana per sognare ancora».


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