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Destro, Cerci e Suso: i conti non tornano

Destro, Cerci e Suso: i conti non tornano

Mattia Destro, Alessio e Suso. Tre dei sei volti nuovi portati dal mercato invernale al Milan figurano al momento alla voce "oggetti misteriosi". Voluti a tutti i costi da Adriano Galliani e (se dovessimo prendere per buone le sue parole) anche da Filippo Inzaghi, il loro apporto alla causa non è stato quello tanto atteso ed è lecito porsi qualche interrogativo.

DESTRO SPAESATO - Situazioni tutte diverse l'una dall'altra, perchè dei tre l'unico che gioca da titolare è il bomber arrivato dalla Roma per rimpiazzare Torres e per concretizzare idealmente la mole di gioco prodotta dalla formazione rossonera. In 3 apparizioni col Milan, l'attaccante marchigiano ha trovato un gol contro l'Empoli ma fatica ancora ad integrarsi nei meccanismi di una squadra povera di qualità e incapace in questa stagione di valorizzare il movimento di punte, come lui, bisognose di tanti rifornimenti. Nella gara di ieri contro contro il Cesena, ha toccato la miseria di 11 palloni in 63 minuti, prima di essere rimpiazzato da Pazzini; un dato che conferma le difficoltà insiste nel Milan di Inzaghi di proporre un'idea di gioco e di sfruttare dunque le qualità degli uomini chiamati a risolvere le partite.

IL CASO CERCI - Cerci, corteggiato a più riprese la scorsa estate prima del suo trasferimento all'Atletico Madrid e poi sbarcato a dicembre in rossonero in cambio di Torres, è molto vicino a diventare un caso. Come calciomercato.com aveva anticipato qualche settimana fa (clicca QUI per leggere il nostro articolo), i continui cambi di modulo del tecnico rossonero con conseguente rinuncia al 4-3-3 stanno limitando l'impiego di un giocatore che ha sempre avuto bisogno di continuità in carriera per dare il meglio di sè. Nonostante questo, l'ex granata è partito titolare sin qui solo 3 volte su 8 partite in campionato, senza trovare il gol e senza lasciare un segno tangibile della sua presenza.

Inzaghi preferisce puntare su gente più integrata nel suo sistema di gioco, come Honda, Menez e Bonaventura e attualmente, nè come esterno in un ipotetico 4-2-3-1, nè come seconda punta, Cerci viene contemplato. Le fresche dichiarazioni della compagna contro l'allenatore piacentino nascono proprio dall'insoddisfazione per la scarsa considerazione di cui ha goduto sin qui un calciatore arrivato in prestito per 18 mesi ma con l'ambizione di guadagnarsi una maglia da titolare.

IL MISTERO SUSO - C'è infine l'incredibile situazione che riguarda il talento classe '93 Suso. Un giocatore in grado di agire da attaccante esterno o all'occorrenza da mezzala in un 4-3-3, già bloccato per giugno ma voluto fortemente già a gennaio dalla dirigenza rossonera. Un ragazzo che ha fatto vedere le cose migliori con le nazionali giovanili spagnoli più che con la maglia del Liverpool e che sperava in Italia di rilanciare la propria carriera. Ma l'arrivo a Milano nel peggior momento della stagione di una squadra che fatica a imporre la propria identità di gioco in campo e ancora alla ricerca di sicurezze gli hanno sin qui concesso solo 11' nella gara di Coppa Italia contro la Lazio e 5 panchine consecutive in Serie A senza mai vedere il campo. La dimostrazione ulteriore di come il mercato del Milan continui a vivere sull'improvvisazione più totale, pensando più al nome o a ciò che il giocatore si porta alle spalle piuttosto che sulla necessità di assecondare le esigenze tecniche della rosa.

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