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  • Di Francesco: 'Voglio lavorare con Totti. Su Berardi e Pellegrini...' VIDEO

    Di Francesco: 'Voglio lavorare con Totti. Su Berardi e Pellegrini...' VIDEO

    Eusebio Di Francesco è stato presentato oggi a Trigoria come nuovo tecnico della Roma. Queste le sue dichiarazioni.

    SULL'IDEA CHE SI E' FATTO DELLA ROMA IN QUESTI ANNI
    "Squadra competitiva, con giovani interessanti e di alto profilo. Davanti ha avuto una squadra fortissima come la Juventus ma la Roma ha dimostrato di essere già al top. Dobbiamo ottenere grandi successi in ogni competizione perché è quello che la piazza richiede. Sono pronto per questo incarico. Lo scorso anno sono stati superati tanti record, sta passando in secondo piano che questa squadra ha chiuso con 87 punti e un centravanti oltre quota 30 gol. Per raggiungere qualche traguardo in più dovremo fare tutti qualcosa in più".

    SUL PESO DI RITROVARE IL PUBBLICO E SUL PROGETTO STADIO
    "Avendo vissuto in prima persona la Sud, è un aspetto fondamentale. Sono convinto che sarà il dodicesimo uomo in campo. Chi veste questa maglia ha sensazioni uniche, credo che la Curva sia capace di trasmettere quel qualcosa in più di cui tutti i giocatori hanno bisogno. Voglio portare un grande senso di appartenenza a questa maglia. Lo stadio di proprietà permetterebbe di avere il tifoso più vicino, penso che sia il futuro del calcio in generale per rimanere nei top club europei. La volontà di avere un impianto c'è, sono convinto che ce l'avremo e mi auguro di essere qui ad aprire questo nuovo stadio".

    SU TOTTI
    "La società ha parlato con Totti per quello che sarà il suo futuro da dirigente, a breve Francesco dovrà dare una risposta. Con lui ho un legame particolare, sarei molto contento di avere Francesco, in un ruolo che deciderà insieme alla proprietà, e di poter continuare a lavorare con lui anche se in un'altra veste".

    SUI TANTI CAMBI DI TECNICO DELLA ROMA
    "Nel calcio c'è sempre fretta ma ne sono consapevole. Ho la serenità e il desiderio di fare bene e concentrarmi sul campo, che è il fattore determinante. Sono convinto di poter trasmettere i miei valori e quelli di un ambiente che conosco, voglio dare entusiasmo a tutta la piazza. Dobbiamo essere vicini alla gente, essere sinceri e fare risultati, che sono alla base del calcio. Magari facendo divertire, che è il desiderio di chi viene allo stadio".

    SULLE DIFFICOLTA' DI ALLENARE A ROMA
    "Non mi sto ponendo tanti problemi in questo momento, la cosa più importante di cui abbiamo parlato con Monchi in questi giorni è creare compattezza verso un obiettivo comune. Durante questo cammino ci potranno essere momenti facili e difficili, ci auguriamo sia un percorso in discesa e non in salita ma fa tutto parte di questo lavoro, sappiamo che può essere un ambiente difficile ma sono sereno.

    SUL SUO RAPPORTO CON ZEMAN
    "In tanti mi hanno augurato il meglio, ho tanti amici nel mondo del calcio e sono contento di averli. Sono convinto che questa sarà un'esperienza totalmente diversa rispetto a quella da calciatore. Dobbiamo trasmettere una grandissima umiltà nel lavoro ai miei giocatori, loro dovranno avere grande disponibilità nei confronti di chi lavora per fare grande la Roma".

    SU BERARDI
    "Sul possibile arrivo risponderà il direttore. Domenico è un ottimo calciatore, è un ragazzo che ho visto crescere e ha grandissimi mezzi. Questo non significa che sia un obiettivo della Roma, a lui mi lega un'avventura splendida ed è un calciatore di altissimo profilo".

    SULL'ARRIVO DI MORENO E SUL SUO APPROCCIO CON LA SOCIETA'
    "Mi state chiedendo se sono aziendalista? Al di là di questo, le scelte che facciamo, come quella di Hector Moreno, sono pienamente condivise. Lavoro per questa società, per farla crescere insieme al direttore. Le mie fortune sono quelle della Roma, non siamo entità separate. Noi lavoriamo per il bene della Roma. Insieme cercheremo di mettere su una squadra molto forte".

    SUL SUO APPROCCIO TATTICO
    "Allenare una provinciale o una grande comporta un diverso aspetto tattico, visto che qui si dovranno dominare le partite. Al Sassuolo non ho mai avuto un atteggiamento remissivo. Allenando una rosa con maggiore potenzialità, il modo di fare calcio non cambierà: saremo propositivi, cercando di fare la partita. Il mio calcio spesso viene ritenuto solo verticale ma dipende dalle situazioni di gioco che si creano, partendo da un sistema di gioco che è il 4-3-3 che è quello che riesco a esprimere meglio, passando a volte al 4-2-3-1 che si lega alle caratteristiche di chi scende in campo".

    SU NAINGGOLAN NEL 4-3-3 E SUL POSSIBILE ARRIVO DI PELLEGRINI
    "Pellegrini è un giocatore molto interessante, la società ci sta lavorando, è un ragazzo che è un'ottima mezz'ala, ha esordito in Nazionale dimostrando le sue qualità e ha avuto un grande percorso di crescita, impressionante. Nainggolan, da mezz'ala può fare benissimo 18 gol: partire un pochino più lateralmente, in un sistema coordinato, faciliterebbe i suoi inserimenti. Ha qualità così importanti da poter interpretare il calcio in ogni sistema di gioco. Si può anche modificare l'assetto in corsa viste le caratteristiche dei giocatori. Io sono stato scelto perché ho una certa idea di calcio ed è quella che devo trasmettere ai miei calciatori".

    SUL NUMERO DI ATTACCANTI
    "La società si sta adoperando, è una delle prime cose di cui ho parlato con il club. A livello fisico spremo parecchio i due esterni d'attacco e le due mezze ali. Abbiamo bisogno di giocatori di qualità per poter competere sui tre fronti".

    SUGLI OBIETTIVI DI STAGIONE
    "Non voglio fare proclami, voglio che tutti abbiano un profilo basso. Prima ho parlato di grande umiltà nel lavoro, da questo possiamo arrivare a ottenere grandi risultati. Le speranze della gente le conosco e non serve sottolinearle. Viviamo di speranza e concretezza. L'entusiasmo è alla base, quando si lavora nell'atmosfera giusta e in un coinvolgimento generale si fa un bel passo avanti".

    SU FLORENZI
    "Auguriamoci prima di tutto che si metta a posto preso, sperando di averlo già in ritiro con noi a Pinzolo. Alessandro può fare tantissimi ruoli sulla catena di destra ma a me piace lavorare nella specificità. Ha grande qualità nell'attacco alla porta ma ha fatto benissimo anche da terzino. Deve migliorare dal punto di vista difensivo ma è un giocatore che voglio allenare, poi lo identificherò in un ruolo".

    SU DE ROSSI
    "La prima persona che ho chiamato ad accordo trovato con la Roma è stata Daniele De Rossi. Lui è l'emblema di questa Roma, nell'atteggiamento e nel modo di fare. Quando chiedono a mio figlio chi è il suo idolo, risponde Daniele De Rossi. So perché: è il primo a esultare anche quando è in panchina, è un'immagine che tanti dovrebbero prendere ad esempio. Conosciamo il valore tecnico e tattico di De Rossi, sarà il mio punto di riferimento, che giochi o meno".

    SU BRUNO PERES
    "Tutti i giocatori della Roma hanno qualità, so che si possono avere delle difficoltà nel primo approccio in una grande squadra. Bruno ha giocato spesso a cinque, per passare in una difesa a 4 deve migliorare ma offensivamente, da terzino, ha qualità importanti. Lo tengo in grande considerazione, avrò già modo di lavorare con lui a Pinzolo e ne valuterò le capacità di apprendimento e crescita".

    SU STROOTMAN E PAREDES
    "Sono due profili ottimi. Paredes può fare il centrale nel 4-3-3 mentre Strootman è un'ottima mezz'ala e lo ha dimostrato nella crescita dell'ultimo periodo, anche come tempi di inserimento. E' tornato a essere un capitano aggiunto, ha le caratteristiche per poter fare la mezz'ala". 
     

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