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  • Di Marzio a CM: 'Arbitri, io come Conte. Ranieri non è Schettino'

    Di Marzio a CM: 'Arbitri, io come Conte. Ranieri non è Schettino'

    • Gianluca Minchiotti

     

    Consueto appuntamento settimanale ai microfoni di Calciomercato.com per Gianni Di Marzio. Nel mirino, oggi, il Milan ritrovato, la Juventus e le polemiche arbitrali e l'Inter in crisi ("Ma Ranieri non è Schettino"). Ma anche anedotti personali sugli arbitri, un giudizio tranchant sul paragone Falcao-Hernanes e una considerazione sui casi Terry e Suarez.

    Il Milan ha sbranato l'Arsenal e vinto a Udine. Intanto la Juve fatica a segnare. Berlusconi dice: 'Più forti della Juve'. E' d'accordo? Fra le due squadre in lotta per lo scudetto si sono ristabilite le distanze?

    "Penso di sì, in virtù della prestazione del Milan, non tanto per il risultato di ieri. Ci sono infatti da evidenziare i grossi demeriti dell'Arsenal. Il Milan ha acceso la luce, ma ha giocato contro il buio, contro un Arsenal irriconoscibile. Attenzione però, perché con gli inglesi le partite non sono mai finite, fino al 98' del match di ritorno! Il Milan sembra rinato, ma bisogna rivederlo contro altri avversari, perché anche a Udine ha vinto ma è vero che i friulani avevano sbagliato il gol del raddoppio in varie occasioni. E' vero però che sta recuperando gioco e uomini importanti".

    La Juve intanto non segna più...

    "E' una squadra nelle mani dell'allenatore, tutti giocano come vuole lui. Vorrei rivedere però il 4-3-3 di qualche tempo fa, perché la difesa a tre adottata ultimamente non mi convince. E' una considerazione dal punto di vista tecnico: ci sono tre difensori bloccati in difesa, come tre pali della luce. Contro le piccole a cosa servono tre difensori bloccati? A risentirne è la fase offensiva. E poi, a destra, c'è Lichtsteiner che deve farsi 70 metri, mentre Estigarribia a sinistra fa solo la fase offensiva."

    Conte intanto se la prende con gli arbitri. E' d'accordo con le considerazioni del tecnico bianconero?

    "Alla luce dei fatti, condivido quello che ha detto Conte. Ieri c'erano due rigori netti per la Juventus e ce n'era anche uno per il Parma. E' vero che Giovinco ha esagerato un po' nella caduta, ma è vero che è stato toccato".

    Da allenatore, com'era il suo rapporto con gli arbitri?
    "Io con gli arbitri ho sempre avuto un rapporto non dico di odio-amore, ma che definirei double-face. In panchina ero un po' come Conte, stavo sempre in piedi e mi agitavo molto. Una volta Agnolin mi disse, mentre mi agitavo per chiedere che fischiasse la fine di una partita: "La faccio durare fino a 100 minuti se non la smette". Un'altra volta, invece, a Genova Lo Bello figlio mi espulse dopo un minuto: 'Lei si agita troppo, meglio che vada via subito', mi disse. Un rapporto difficile, quindi, ma poi bisogna anche essere bravi ad aiutare gli arbitri nel loro lavoro. E questa è l'altra faccia del mio rapporto che ho definito double-face. Se li si aiuta con il comportamento in panchina, non li si inasprisce".

    Lei conosce molto bene il calcio inglese e l'Inghilterra. Cosa pensa del caso Suarez?

    "Il problema razzismo in Inghilterra c'è e hanno fatto bene i politici inglesi a intervenire. Londra è il centro del mondo e nell'ultimo anno ci sono stati problemi di guerriglia urbana fra ragazzi di colore e polizia. La politica inglese ha deciso di intervenire sul calcio, ai primi accenni di questo problema, per non inasprire ulteriomente gli animi. Negli stadi il problema comunque non è molto presente, sia fra i tifosi che fra i calciatori. Ci sono stati episodi isolati, come quello di Terry  e di Suarez. Nel giudicare negativamente il personaggio Terry, comunque, ha pesato anche il precedente relativo alla scappatella con la fidanzata di Bridge. Le mogli dei compagni di squadra non andrebbero nemmeno guardate! Poi è arrivato Suarez, che ha sbagliato due volte, prima insultando Evra e poi non stringendogli la mano. Ma io comunque Suarez lo prenderi subito, anche approfittando del fatto che questo episodio probabilmente ha fatto scendere il suo prezzo. Alla Juve, al Milan, al Napoli, servirebbe a tutti".

    In settimana, l'ex romanista Falcao ha detto che si rivede nel laziale Hernanes. Cosa ne pensa?

    "Un paragone che ha fatto per farsi voler ancora più bene dai tifosi romanisti... Comunque non sono d'accordo, tecnicamente e caratterialmente sono diversi. Falcao era più un playmaker arretrato, mentre Hernanes è più offensivo e segna di più. Caratterialmente, poi, Hernanes va sul dischetto a battere un rigore anche al 92', mentre Falcao si rifiutò di calciare un rigore nella finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool...".

    Capitolo Inter: terminato il filotto vincente, è ripiombata in piena crisi.
    "E' un problema davvero. Si salva la signorilità di Ranieri. Ranieri non è Schettino, lui resta sulla nave che affonda. Schettino ha perso non l'occasione della vita, ma del secolo: oggi, 16 febbraio, lui sarebbe dovuto essere ancora là, sulla nave. Sarebbe dovuto restare fino a quando tutte le operazioni non si fossero concluse. Sarebbero arrivati da tutto il mondo a intervistarlo e a vederlo. Per l'Inter è chiaramente finito un ciclo, c'è tempo e tempo. Subito dopo Mourinho, l'Inter avrebbe dovuto fare un cambio generazionale. Nell'Inter c'è il gruppo degli argentini, compatto. Io li conosco bene gli argentini: sono molto patriottici e, specialmente quando sono all'estero, fanno blocco. In uno spogliatoio così è dificile, per alcuni giovani come Poli ad esempio, riuscire a valorizzarsi. L'anno prossimo servirà un cambiamento generazionale".


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