Di Marzio a CM: 'Chelsea modello Inter, che delusione Diego!'
Consueto appuntamento settimanale ai microfoni di Calciomercato.com per Gianni Di Marzio. Nel mirino, oggi, il Napoli formato Champions, la bufera Lazio e quel Diego che tanto ha fatto arrabbiare i tifosi della Juve.
La sfida di Champions del San Paolo l'ha persa Villas-Boas o l'ha vinta il duo Mazzarri-Frustalupi?
"Il Chelsea, come ho detto giorni fa, è l'Inter del calcio inglese, necessita di un ricambio generazionale. I meriti del Napoli hanno messo a nudo, ancor più, i limiti di questa squadra che, rispetto alla scorsa stagione, sta avendo un rendimento bassissimo. Inoltre sembra una squadra poco serena, inquieta. Villas-Boas sembra aver perso il polso della squadra, lo si nota anche da certe inquadrature e immagini tv. Il Napoli certamente ha mostrato una grande maturità, grazie anche al sostegno dei tifosi. Quindi, alla luce di questa maturità, è ancora più grande il rammarico per i tanti punti persi in campionato, soprattutto nel periodo in cui non ha giocato sui tre fronti".
Gli osservatori del City erano al San Paolo per Lavezzi. Un talento del genere è cedibile?
"Qui non si tratta di cedere, si tratta di migliorare l'organico. Affianco a Lavezzi ci vogliono altri top player, quelli da cedere sono altri, non certo Lavezzi".
La Lazio è in ambasce: mercato insufficiente e dimissioni sul tavolo per Reja. Si vocifera di Simone Inzaghi e De Canio. Cosa ne pensa?
"Reja è un tecnico eccellente, ma anche De Canio è un ottimo allenatore, ha fatto cose egregie a Lecce e Reggio Calabria, stagioni quasi miracolose".
Muriel è l'uomo della settimana, è un top player? "Più che di Cuadrado e Muriel bisognerebbe parlare della squadra scout dell'Udinese, professionisti che non sbagliano mai, che arrivano sempre prima degli altri, come nel caso Sanchez, che avevano già bloccato quando gli altri osservatori iniziarono a notarlo. Gerolin, Varnier, Policano e Carnevale sono la vera forza dell'Udinese".
Nella sua lunga carriera da osservatore da chi è rimasto veramente deluso?
"Da Diego Ribas da Cunha, ai tempi del Santos notai lui e Robinho, con cui ebbi anche un colloquio in albergo. Da Diego mi aspettavo molto di più, pensavo fosse un giocatore adatto al calcio europeo, credo abbia pagato anche i continui cambi di ruolo".
