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  • Diamanti:|'Trequartista? Dipende dall'allenatore'

    Diamanti:|'Trequartista? Dipende dall'allenatore'

    L'attaccante del Bologna e della nazionale Alessandro Diamanti ha parlato oggi ai microfoni di Sky Sport24 HD.

    Partita difficile contro la Roma: trequartista o seconda punta, è un discorso che vale anche per il Bologna, che ha provato tutti e due i moduli?
    Non lo, sono tornato ieri, non so cosa ha provato il mister. Comunque sarà una partita molto difficile, proveremo a fare una grande partita contro una grande squadra e proveremo a far tutto per metterla in difficoltà.

    Ancora a zero punti; questo rende ancora più pesante la partita contro la Roma?
    Il risultato sarà sicuramente figlio di una prestazione. La partita con il Milan è ormai storia passata, ma siamo comunque usciti molto positivi da quella partita e, nonostante la sconfitta, cercheremo di andare su quella rotta lì.


    Chiudiamo il tormentone, trequartista o seconda punta?
    Io penso che non sia neanche iniziato il tormentone, io gioco dove mi dicono di giocare gli allenatori e cerco di dare il massimo. Questo è sempre stato il mio modo di pensare.

    Prandelli ha detto che da sempre questa Nazionale non sopporta le due punte più il trequartista
    Io con il mister ho un rapporto molto bello, quindi, non penso che ce l'aveva con me. Sicuramente ieri, in una partita molto difficile, per il trequartista era molto difficile, perché in mezzo al campo eravamo tutti lì e perché loro hanno fatto una partita, come la chiamo io, dei "vigliacchi", perché erano tutti dietro e pensavano solo a non prendere gol. Pirlo era marcato a uomo, a me mi marcavano a uomo e dentro non trovavamo gli spazi giusti, perché eravamo molto vicino con le punte e non c'era spazio. Poi, si può far sempre meglio, sicuramente. Comunque, niente, ripartiamo alla grande, come sempre, siamo sempre entusiasti di andar avanti alla grande.

    Smentisci le voci che dicono che sei arrivato in Nazionale perché hai smesso con la vita dissoluta che facevi un tempo?
    Io ho 4 o 5 amici che hanno fatto 400, 500 partite in Serie A, 100 gol in Serie A e tuttora vanno a ballare, primo; seconda cosa, sono 6, 7 anni che ho smesso e, poi, andavo come tutti i giovani che giocano adesso e che ci vanno. Quindi, non è sicuramente per quello che non giocavo in Serie A, ma forse perché la maturazione è arrivata un attimo dopo, come in Nazionale sono arrivato un attimo dopo. Penso che ancora la maggior parte delle persone devono ancora arrivare in Serie A e in Nazionale.

    Visto che domenica affronti la Roma come li hai visti Destro e Osvaldo?
    Li ho visti molto bene, sono giocatori molto forti, ma non si sono scoperti ieri, non si sono scoperti in questa tranche di nazionale.

    Ti piace questo mix che sta venendo fuori dalla nazionale italiana? Tanti giovani di talento con giocatori come voi di esperienza. È un po' anche questo il successo di Prandelli?
    Si, si, sicuramente. È una nazionale che entusiasma molto le persone e per questo siamo molto felici. Il mister ci fa lavorare tanto perché è normale che bisogna sempre crescere. Nel gruppo c'è un ambiente molto bello, per cui quando vai in nazionale stai veramente bene perché è un gruppo molto affiatato, con tutte persone che vogliono fare il bene dell'Italia, come è giusto che sia.

    Andato via Di Vaio hai preso un po' il suo posto a Bologna
    Sinceramente qui a Bologna e con i miei compagni di quadra è molto facile correre, lottare e lavorare. Sono veramente dei ragazzi splendidi, con un allenatore molto bravo. È una città che ci sostiene in maniera bellissima, secondo me sono i più belli d'Italia, perché hanno una passione e una civiltà incredibili. Per questo è molto facile fare tutto questo qua
     


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