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  • #DIMARZIOALERT: 'Ecco come ho fatto lo scoop su Mancini all'Inter'

    #DIMARZIOALERT: 'Ecco come ho fatto lo scoop su Mancini all'Inter'

    Ho dormito poco, praticamente zero. E mi sono svegliato tutto sudato, ma non erano allucinazioni. Non sono stato esonerato io, per carità. Ho solo vissuto la genesi di una notizia con quell'ansia da prestazione che mi prende spesso, soprattutto quando capitano situazioni del genere. 

    Riassunto: alle 17 di giovedì ricevo un sms, "occhi aperti", li spalanco ma non metto a fuoco ancora bene l'obiettivo. Mi parte l'adrenalina, mando io messaggi all'impazzata senza trovare il tesoro. Poi, intorno alle 21, la telefonata giusta, un amico che ringrazierò sempre, il segnale che aspettavo. "Stanno cercando l'accordo con Mancini, sono vicini. Se tutto va bene, sabato dirige l'allenamento". 

    E Mazzarri? Non sa ancora nulla, magari sospetta. Pensa alla seduta del pomeriggio di venerdì, si addormenta senza messaggi illuminanti. Mi fido, ma cerco ulteriori conferme, non mi piace sparare tanto per sparare. Magari un altro al posto mio avrebbe rivelato subito l'ipotesi della svolta, io ho pensato all'eventualità che potesse anche saltare tutto. E a Mazzarri che avrebbe saputo dalla tv quello che non doveva ancora sapere. 

    Decido di aspettare la mattinata, non di più. Troppo alto il rischio di una diffusione della notizia, un autogol per me. Corretto o no, comunque fregato. Faccio colazione ma ingoio senza gustarlo il ferro di cavallo tipico del Duomo padovano. Bevo un caffè e ne potrei prendere cinque di fila da quanto sono nervoso. 

    Poi, intorno alle 11, Mancini definisce ogni dettaglio, Mazzarri riceve la comunicazione dal club e a quel punto chiamo il Pod di Skysport24 farfugliando di mandarmi in onda alla velocità della luce, "capirete in un attimo". Controllo al volo in giro e non ne parla ancora nessuno, sono stato fortunato. Passeggio per le piazze con il telefono in mano, i (pochi) capelli in aria, il cuore a duemila: riferisco in tv quanto so, mi libero di un macigno. Quello che non mi aveva fatto dormire. Il mio irrequieto compagno di viaggio notturno. Non gli ho ancora dato un nome, potrei scegliere tra Walter e Roberto. Benedetto il giorno che l'ho incontrato. 

    Gianluca Di Marzio (giornalista Sky Sport)

     

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