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  • Dinho: un bentornato ma anche un addio, in ogni caso saranno applausi

    Dinho: un bentornato ma anche un addio, in ogni caso saranno applausi

    • E.F.

    Arrivò dopo un epoca buia del club azulgrana e per tre anni portò allegria, trofei ed un Pallone d'oro al Camp Nou. L'avventura finì dopo due stagioni non all'altezza di quelli precedenti. Se ne andò senza salutare, scaricato da Guardiola, in un torrido pomeriggio di luglio quando Galliani, giunto nella villa del brasiliano a Castelldefels, chiuse l'operazione che il patron Berlusconi sognava da anni. Ora quella che fu la sua gente potrà riabbracciarlo ed è pronta una grande accoglienza. Verrà proiettato nei maxischermi dello stadio un video con i suoi numeri migliori ed i calciatori del Barcellona lo accoglieranno in campo con un "passillo" (così si chiama in spagnolo la passerella tra due ali di giocatori applaudenti, tipico di chi si congratula con la squadra avversari per la conquista di una vittoria).

    Già Victor Valdes ha chiesto pubblicamente ai tifosi che il brasiliano venga accolto bene, ma non ce n'era bisogno. Qui nessuno si ricorda più della notti brave e degli allenamenti saltati, sono rimasti negli occhi e nella mente solo le punizioni imprendibili, gli "elastici" ed i tanti slalom palla al piede che per tre anni hanno emozionato il Camp Nou e gli stadi di tutta la Spagna. Soprattutto perché il Barça dopo la sua partenza ha trovato subito un altro re da incoronare: Lionel  Messi, con la pulce sono piovute magie, 8 coppe ed il Pallone d'oro. Il cuore dei tifosi blaugrana non si è mai raffreddato, i fedeli della grande cattedrale del Camp Nou hanno solo cambiato divinità senza perdere il succo del calcio: le giocate e le vittorie.

    La passerella del Gamper chiuderà il cerchio perché apporrà il tassello mancante alla storia d'amore tra Dinho ed i tifosi del Barcellona: l'addio che si meritava e non avvenne in quella calda estate del 2008. Domani sera però oltre che una "despedida", come si dice da queste parti, sarà anche un bentornato. Strane situazioni e strane emozioni genera il calcio: di sicuro ci saranno applausi e sorrisi essendo una festa ed una rimpatriata. Ma stavolta qualche lacrima di malinconia uscirà, come in ogni addio che si rispetti.

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