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  • Diop, gioia Toro:| Cerci e Santana orfani del gol

    Diop, gioia Toro:| Cerci e Santana orfani del gol

    "Tutti mi hanno aiutato, peccato che sia finita male".
    Diop dopo il debutto: "Toro, mi hai dato l'emozione più grande".
    Ventura prepara una gabbia mobile per Borja Valero.
    (Tuttosport)


    Fondamentali nel gioco offensivo di Ventura, sono ancora a quota zero e il Toro ne soffre.
    Cerci e Santana: gli orfani del gol.
    Secondo il manuale d’istruzioni la potenza è quella giusta, ma la prova su strada ancora non convince. Se il problema più visibile sono i 13 gol in altrettante partite che collocano il Toro al terzultimo posto di questa particolare classifica (meglio solo di Palermo e Pescara), quello più reale è la mancanza di giri delle due turbine laterali: le ali. Il vero guaio sul quale Ventura sta facendo doposcuola ai diretti interessati: Alessio Cerci e Mario Santana. I due dovrebbero essere il perno del gioco granata, invece rappresentano il punto più vulnerabile della squadra. Che è stata registrata in difesa - è la quarta del torneo nonostante i due schiaffi romani - è sufficientemente veloce a centrocampo, ed è nella media delle squadre del tecnico anche con gli attaccanti centrali. Bianchi ha realizzato 4 gol (l’anno scorso erano 5 di questi tempi), Sgrigna e Sansone uno a testa.

    Le prestazioni di Cerci e Santana, invece, sono il paradosso e la spiegazione del momento del Toro. Tanto indispensabili per il 4-2-4 di Ventura, la cui filosofia è spingere forte sulle fasce, quanto controproducenti se non arrivano all’uno contro uno, cioè il grimaldello per aprire le difese avversarie. Cairo in estate li ha presi perché segnassero e dispensassero assist come nell’ultima stagione giocata insieme con la Fiorentina, nel 2010-2011. Ma nel Toro sono ancora a quota zero gol, seppur di occasioni ne abbiano avute: per entrambi, le più grosse sono capitate a Roma contro la Lazio. E anche i passaggi-gol, le loro specialità, sono ai minimi termini. Quattro per l’ex viola, di cui però si ricorda più il rigore conquistato contro la Sampdoria a Marassi, il suo momento più alto, che i 3 suggerimenti che hanno dato il là alla goleada all’Atalanta e quello per Basha nella sconfitta contro il Parma.

    Solo uno per l’argentino, ma da tre punti: il cross che ha permesso a D’Ambrosio di battere Agliardi e al Toro di superare il Bologna. Eppure, i loro curricula grondano numeri positivi. 29 gol in carriera di cui 12 in serie A per Cerci, 5 solo l’anno scorso con la Fiorentina di cui 3 realizzati nelle prime 6 giornate. Due in meno per Santana, che però ne ha realizzati il doppio in serie A. Fatto sta che nel Torino si sono inceppati.

    Dopo un paio di gol mancati, Cerci è diventato troppo altruista. Santana, frenato da qualche noia muscolare di troppo, ha perso freschezza atletica e un po’ di gamba. Entrambi devono ritrovare la convinzione che si erano costruiti nel primo mese in granata. «Devono essere più concreti e cattivi», il suggerimento di una voce vicina al Toro. Che in estate ha speso tempo («Non ho fatto neanche le vacanze per lavorarmi ai fianchi il procuratore di Cerci», aveva detto Cairo) e denaro (2,5 la metà per l’ex della Fiorentina, 350mila euro il prestito oneroso per l’argentino arrivato dal Napoli) per arrivare ai due. Acquistati perché facessero la differenza. Ma, dopo tre mesi di campionato, sono ben al di sotto delle attese e delle loro capacità.


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