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Diritti tv: la Rai punta alla Champions

Diritti tv: la Rai punta alla Champions

La rivoluzione dello sport in televisione. La Rai molla la Formula 1 e la Coppa Italia e punta alla (nuova) Champions League. Come si legge su La Repubblica in edicola oggi, il 2017 si aprirà infatti con due bandi d’asta decisivi per il nuovo assetto dello sport in tv: Champions, appunto, ma anche campionato di serie A. Dal 2018 cambierà molto, se non tutto. 

La Rai, come detto, lascia la Formula Uno (dove subisce la concorrenza di Sky, che ha i diritti per trasmettere tutte le gare in diretta) e si concentra sulla Coppa con le grandi orecchie, quella Champions che, dalla stagione 2018, vedrà quattro squadre italiane sicure al via. Attualmente i diritti, come si sa, sono di Mediaset: con grande soddisfazione dell’Uefa li ha infatti pagati 220 milioni all’anno, cifra improponibile in futuro perché, secondo gli esperti, la Champions vale circa 100 milioni all’anno. Non è come il campionato che “copre” 10 mesi, in Europa tutto dipende dal rendimento — non sempre felice — delle italiane. La Rai vuole una partita “in chiaro” e potrebbe essere disposta a pagare 40 milioni, altri 60 li metterebbe Sky per avere tutte le altre gare (in pay, ovviamente). 

E Mediaset? Fuori dai giochi, almeno al momento. Cercherà di salvare Premium puntando sulla serie A, dove adesso ha meno “prodotto” di Sky: ora la cifra complessiva è di 1.200 milioni all’anno, e con quei soldi campa tutto il calcio. La Lega maggiore ha già presentato le linee guida alle autorità garanti (Agcom e Antitrust): appena avrà il via libera, farà i pacchetti e darà il via al vero bando d’asta. C’è prudenza, è chiaro, dopo le sanzioni milionarie dell’Antitrust (si aspetta il ricorso al Tar) e l’inchiesta della Procura di Milano. Ma c’è anche la convinzione, fra i presidenti, che la cifra di 1.200 milioni possa essere conservata. Aumenteranno dal 2018 gli slot (le finestre), arrivando a giocare su 10 orari diversi, dal venerdì al lunedì. Niente gara in chiaro e in diretta: test fallito anche in Spagna. E forse niente gare in differita la domenica, come in Premier: nessuna “protezione” insomma, tutto in diretta (e in pay, chiaramente). 

La Rai si sfila dalla Coppa Italia, prodotto che fa comunque ottimi ascolti negli ultimi turni, e che ora potrebbe fare gola a Mediaset e forse anche a La7 di Cairo, sinora piuttosto defilato sui diritti tv. La tv pubblica cercherà di conservare le sue trasmissioni- cult, Novantesimo e Domenica Sportiva, anche se saranno ulteriormente penalizzate dall’aumento del calcio-spezzatino. Sky punta ad avere prodotto di qualità, coprendo tutti i giorni: ha rinunciato alle Olimpiadi perché sono episodiche (ogni 4 anni) e durano poco, si concentra su calcio, anche estero, e basket, Formula Uno e Moto Gp. Da tre anni la pay tv di Murdoch trasmette tutti i 19 Gp del Motomondiale in diretta (8 live in chiaro anche su Tv8): in questa stagione ha avuto una media di un milione di spettatori, il 14 % in più rispetto all’anno precedente. Merito, ovviamente, di un Mondiale incerto e di Valentino Rossi. In Formula Uno è diverso: aspettando la Ferrari, la media è di circa 900mila spettatori a Gp, con un incremento del 7%.

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