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  • Disastro San Paolo: l'ennesima rizollatura costa 250mila euro al Napoli
Disastro San Paolo: l'ennesima rizollatura costa 250mila euro al Napoli

Disastro San Paolo: l'ennesima rizollatura costa 250mila euro al Napoli

  • Giovanni Scotto

Proseguono senza sosta i lavori per il secondo rifacimento del manto erboso del San Paolo: si lavora giorno e notte, e già domenica il nuovo campo dovrebbe essere pronto, in attesa di essere sistemato a dovere per la gara con la Juventus del 1 marzo. Ancora una volta il Napoli si è ritrovato completamente solo a gestire la situazione: il Comune, proprietario del San Paolo, si è confermato per l'ennesima volta assente. Quindi tutto è sulle spalle della società.

Secondo quando riporta il Roma, la cifra per l'operazione dovrebbe aggirarsi intorno ai 250mila euro, che saranno tutti sborsati dal club. Non sono chiari gli accordi tra società e Comune per la gestione del terreno di gioco, che tuttavia è di proprietà della pubblica amministrazione, così come tutto il San Paolo, e quindi l'accordo di gestione in essere dovrebbe prevedere che il Calcio Napoli e il Comune si dividano le spese. Questo non è accaduto a ottobre per i noti problemi economici del Municipio partenopeo, e probabilmente non accadrà neanche adesso. Teoricamente il Napoli 'anticipa' soldi che obiettivamente potrebbe non vedere mai.

I tifosi ricordano bene il disastro di settembre, quando il San Paolo era un campo praticamente senza erba, di color marrone e addirittura con un terribile fondo sabbioso. Ora, invece, è degradato, diventando molle e causando il sollevamento continuo di zolle, ma si spera che con il nuovo manto erboso (con un'aderenza più veloce) il campo possa reggere perfettamente fino all'estate, quando poi ci saranno interventi radicali. Anche il fondo dovrebbe essere totalmente rifatto (operazione già eseguita nel 2009, ma forse anche in quel caso i lavori non hanno portato gli effetti desiderati).

Un San Paolo che sta diventando una vera e propria zavorra, dunque, per tutto ciò che gira intorno al Napoli. La Uefa è pronta a chiudere lo stadio in Europa, ordinando lavori urgenti da fare a maggio e che il Comune dovrebbe sobbarcarsi. Intanto la società corre ai ripari per il campo, e tutti gli interventi precedenti (rizollature e rifacimenti degli intonaci) sembrano essere stati inutili. I soldi spesi fino ad ora non sembrano essere stati utilizzati al meglio. Di chi è la colpa?

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